“L’uomo è una corda tesa tra la bestia e l’uomo nuovo, una corda che attraversa un abisso… la grandezza dell’uomo sta nel suo essere un ponte, non un fine” F. Nietzsche
Ernst Ludwig Kirchner “Marcella” – 1910
Il tramonto dell’impressione.
Questa pare essere la speranza presente nelle opere dei post impressionisti tedeschi, che per la prima volta si presentano nella cornice del Palazzo Ducale di Genova.
Una retrospettiva forse limitata nel numero di opere, ma presentata in un percorso grafico e umano che ci svela il triumvirato artistico definito “Die Brucke” (Il ponte).
La mostra copre un periodo storico importante quanto delicato, quello che va dal 1905 al 1913.
I post impressionisti tedeschi infatti, sono definiti come un anello di congiunzione tra due mondi. Uno spazio vitale ed artistico che porta alla fine dell’impressione neo-romantica e apre le porte al realismo dei regimi totalitari.
Un intervallo anagraficamente breve che ha però posto le basi per future quanto importanti influenze non solamente nell’ambito pittorico artistico, ma anche in quello culturale e cinematografico.
Kirkner, autore di spicco del periodo post impressionista modifica il suo stile semplice e deformato, tipico della pittura Fauves, in qualcosa di nuovo. La sua realtà riprodotta in modo non naturalistico ritorna in questo preciso periodo storico con rinnovata ricchezza di tragicità e colore. Le deformazioni dei ritratti, unita ad un particolare uso del colore nella demarcazione degli scorci urbani, altro non è che una linea di divisione tra la vita bucolica e quella cittadina.
Altresì degni di attenzione sono gli schizzi preparatori e le opere di Erich Heckel e Karl-Schmidt-Rottluff emblema massimo dell’abbandono del neo-romanticismo tedesco in favore di un espressionismo evasivo. Uno dei fili conduttori che unisce i tre artisti infatti, è la natura e i suoi colori, spesso vivaci, che vengono riprodotti attraverso una serie di pennellate nervose.
Ernst Ludwig Kirchner
Ernst Ludwig Kirchner
Erich Nolde “Crocifissione” – 1912
Erich Nolde
Erich Nolde
Erich Heckel
Particolarmente interessante è la ricchissima collezione di xilografie in bianco e nero che unite agli schizzi preparatori ci rendono visibile la matrice originaria della cultura primitivista africana.
Le forme stilizzate ritornano anche nelle illustrazioni a tema patriottico. Qui la “volontà di potenza”, si manifesta nella magnificenza delle alte figure, che alzano il braccio in segno di vittoria. Una anticipazione futurista quanto involontaria della tragedia che da li a poco avrebbe cambiato il mondo
I venti di guerra e le incomprensioni tra i diversi componenti del gruppo portano allo scioglimento del “Die Brucke” nel 1913.
Ciò che rimane di questi grandi artisti è la loro visione, diversa ed uguale di un mondo in pieno cambiamento, un addio romantico e decadete, come solo i veri addii sanno essere.
Christian Humouda