Il Cristo Morto del Mantegna per raccontare il dolore, la Madonna del parto di Piero della Francesca per evocare il tema della madre, gli angeli come spunto per parlare di Caravaggio o del Beato Angelico. La storia dell'arte conquista la prima serata su Rai 5 - da domani ogni sabato alle 20.45 - con un assaggio di 10 puntate a cui seguirà un intero anno di programmazioni dedicate, con lezioni di esperti, puntante dedicate ai grandi protagonisti, tour nei musei con guide d'eccezione.
«Solo il primo passo di un lungo percorso», premette il dg Gubitosi presentando il programma che segna il debutto della nuova direzione Rai Cultura. Accanto a lui il ministro Franceschini sorride e applaude soddisfatto, ma rilancia e chiede che il settore trovi ora più spazio anche sulle reti generaliste: «Dobbiamo riavvicinare alla bellezza chi ne è lontano», incalza il ministro ricordando la volontà del governo di reintrodurre lo studio della storia dell'arte nelle scuole e di potenziarne le ore. «Arte e letteratura sono due linguaggi della stessa cultura» e il contributo che può arrivare dalle televisioni «è importantissimo, dal punto di vista educativo ma anche economico», ribadisce Franceschini, perchè aiuta turismo e valorizzazione del patrimonio. «Se la tv fa vedere un capolavoro dell'arte ci dà un grande contributo e se l'opera è poco conosciuta il contributo è doppio».
Tant'è. Per il momento Le storie dell'arte (il programma è scritto da Marco Baliani con Paolo Di Paolo, Isabella Donfrancesco, Enzo Sferra, con la consulenza si Alessandra Sette e Anna Villari) si potranno rivedere in replica in terza serata su Rai1 e poi forse anche nel day time durante il weekend. Appena possibile poi, aggiunge Gubitosi, il programma sarà riproposto sulle reti generaliste con 'pillole' di qualche minuto: «Cerchiamo di fare per l'arte quello che abbiamo fatto per l'Expo», assicura il dg. Scandito in tappe, il progetto immaginato per Rai5 è articolato e ambizioso, quasi una prima risposta del servizio pubblico alla ricca programmazione di Sky Arte. Dopo le prime dieci puntate, divise per temi e affidate al racconto del drammaturgo e attore Marco Baliani, a novembre, anticipa la direttrice di Rai Cultura Silvia Calandrelli, il focus sarà su Michelangelo, raccontato dal direttore dei Musei Vaticani Antonio Paolucci che guiderà gli spettatori alla scoperta dei capolavori di Firenze e di Roma svelando davanti alle telecamere Rai, «in anteprima assoluta», la Cappella Paolina con le opere di Michelangelo pittore
. Non solo. Dopo Michelangelo sarà la volta del Bernini con un documentario. Da febbraio 2015 invece si parte con un tour tra i più importanti musei italiani, anche in questo caso con la sapiente guida di Paolucci. Poi sarà la volta delle lezioni di storia dell'arte di Claudio Strinati e quindi di un viaggio in Italia («che speriamo di fare con la collaborazione del Mibact») alla scoperta delle bellezze meno conosciute del patrimonio italiano. Da domani, intanto, si parte con dieci puntate a tema, sorta di racconto d'autore, spiega Baliani, che accompagnerà i telespettatori attraverso alcuni dei motivi ricorrenti della nostra cultura visiva, con temi che variano dalla figura della madre al dolore, dagli angeli al rosso, dal corpo dell'eroe alla città, rivisti e raccontati anche attraverso poesia e letteratura. «Niente discorsi preparati o testi imparati a memoria, il nostro sarà un approccio di grande immediatezza», puntato sull'impatto emotivo, assicura il conduttore. L'intento, sottolinea, è di far capire allo spettatore che «un'opera d'arte non è solo un punto nella storia ma un 'precipitatò di storia dentro al quale si trovano tante diverse storie». E tante altre ne possono evocare.