L’ho già scritto, sono andata al Salone del libro di Torino per caso, con una partenza decisa quasi all’ultimo minuto e non da me. Ma, una volta arrivata lì, almeno una parte delle mie tappe l’ho programmata. Uno dei primi stand che ho visitato è stato quello di Gargoyle Books.
Chi lo conosce sa che è nato come un editore specializzato in horror. Storie da brividi, e basta. Infatti per un bel po’ io sono stata ben lontana dai loro libri, perché l’horror mi fa troppa paura per leggerlo. Giusto il Necronomicon di H.P. Lovecraft, Stagioni diverse, Il talismano e L’ultimo cavaliere di Stephen King (e credo siano fra le sue opere meno horror), e poi ho sempre girato al largo dal genere. Poi, nel 2010, Gargoyle ha pubblicato l’opera di maggior successo di George R.R. Martin prima delle Cronache del ghiaccio e del fuoco: Il battello del delirio. Ovvio, l’ho letto. C’erano dei momenti in cui avevo davvero paura ad andare avanti, comunque nel complesso la lettura mi è piaciuta. Ora il libro è disponibile in edizione economica, quindi chi lo vuole leggere può farlo spendendo poco, ed è una lettura che io consiglio. Per i più curiosi rimando alla bella recensione di Cristina Donati: http://www.fantasymagazine.it/libri/11856/il-battello-del-delirio-george-r-r-martin/.
Non dico di essere diventata una fan di Gargoyle grazie a questo solo libro, ma negli ultimi tempi la casa editrice ha dimostrato di volersi aprire in nuove direzioni. Considerando un capitolo a parte i libri legati a personaggi (anche tristemente) famosi come Marco Simoncelli o Lucio Dalla, la narrativa di Gargoyle punta ora in nuove direzioni. Con Un Natale in Holmes, della fine del 2011, è apparso il primo giallo. Il mistero di Edwin Drood di Charles Dickens, pubblicato quest’anno, credo si collochi a cavallo fra giallo e horror, anche se non avendolo letto non ne sono del tutto certa, comunque è un’apertura verso i testi di autori classici.
È fantascienza pura Morire per vivere, di John Scalzi, e con lui le cose si sono fatte più interessanti, almeno per me. All’estero Scalzi viene reputato un ottimo scrittore, un suo racconto è anche nella cinquina finalista del Premio Hugo di quest’anno, e soprattutto il suo è un romanzo di fantascienza, genere che leggo abbastanza regolarmente. Più recentemente, in aprile, Gargoyle ha pubblicato In fondo il buio di Martin.
In fondo il buio è un romanzo di fantascienza già pubblicato tanti anni fa con il titolo La luce morente. Io lo avevo trovato in biblioteca e lo avevo letto qualche tempo dopo la pubblicazione del Trono di spade, affascinata da questo straordinario scrittore, ma visto che il romanzo era già fuori catalogo non lo avevo potuto comprare.
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Piccolo OT: se volete leggere i libri gratis andate in biblioteca, non in libreria (come vedo fare da molte persone, e come ho visto consigliare proprio su internet). Le librerie i libri li vendono, e non è giusto che qualcuno debba comprare come nuovo un libro già letto da voi. Nessuno si sogna di prendere in prestito un vestito, indossarlo tutto il giorno e poi restituirlo al negozio per farglielo vendere, giusto? Non vedo perché con i libri la cosa dovrebbe essere diversa. Finché non lo pagate è del negozio, quindi potete leggere qualche pagina per capire se è interessante, ma non potete leggerlo tutto.
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Tornando a Martin, ho comprato il libro perché volevo averlo, anche se non so quando potrò leggerlo e scriverne una recensione. Comunque lo consiglio, l’impressione ricavata oltre 10 anni fa era buona. Se volete un assaggio del romanzo qui http://www.gargoylebooks.it/attachments/article/27/Libero.15.04.12.pdf è possibile leggere il breve prologo. E il volume mi ha riservato due sorprese: l’affermazione fatta dal risvolto di copertina che Gargoyle pubblicherà nel corso dell’anno The Armageddon Rag, dello stesso Martin, e un segnalibro che indicava la prossima pubblicazione di Sopravvissuti di Richard K. Morgan, e questo è un romanzo fantasy.
Sapendo questo quando sono arrivata allo stand Gargoyle ho chiesto notizie proprio di The Armageddon Rag. Ne ho già parlato qui http://librolandia.wordpress.com/2012/04/13/the-armageddon-rag-di-george-r-r-martin/, quindi non mi ripeto.
Allo stand ho conosciuto Claudia, gentilissima ed entusiasta del suo lavoro e del progetto che lei e i suoi colleghi stanno portando avanti. Mi ha spiegato che, in modo un po’ ingenuo, hanno modificato il titolo da La luce morente a In fondo il buio semplicemente perché il titolo vecchio non gli piaceva, senza sospettare che il cambio di titolo potesse mettere in difficoltà i lettori, mi ha detto che ancora non sanno con precisione quando pubblicheranno The Armageddon Rag ma che è un titolo su cui puntano e, visto che io mi sono presentata come redattrice di FantasyMagazine, mi ha parlato di Sopravvissuti di Morgan. Io avevo sentito lodare molto il romanzo da Emanuele Manco, il curatore della testata, e infatti fra due giorni FantasyMagazine pubblicherà una recensione molto positiva del libro, firmata proprio da Emanuele, ma ero un po’ dubbiosa sull’autore. Sì, ok, gli appassionati di fantascienza apprezzano le sue opere (si tratta di Bay City, Angeli spezzati e Il ritorno delle furie attualmente fuori catalogo, Nord se ci sei batti un colpo), ma avevo letto anche un commento poco carino di Morgan nei confronti di J.R.R. Tolkien.
Io amo le opere di Tolkien. Lo hobbit prima, e Il signore degli anelli poi, letti a diciotto anni nell’arco di pochissimo tempo, sono state le opere che mi hanno fatto scoprire il fantasy, ma non sono una fan acritica. Non sono una di quelle persone – e ce ne sono, ho letto molti commenti in questo senso – che pensano che sia impossibile scrivere meglio e che anche solo pensare di paragonare a lui un altro autore è un insulto. No, a me Tolkien piace ma capisco benissimo che non piace a tutti, e io per prima sono pronta a dire che ci sono altri scrittori che mi piacciono di più, senza per questo nulla togliere ai meriti del professore di Oxford per quel che i suoi romanzi significano e hanno significato per gli appassionati di fantasy. E chiunque vuol dire che Tolkien non gli piace è libero di farlo, i gusti sono gusti e ciascuno ha diritto ai suoi. Però la frase di Morgan mi suonava un po’ troppo da attacco a tutto il genere, e mi aveva resa diffidente nei confronti dello scrittore.
Claudia al contrario ha lodato la sua disponibilità, e la sua prontezza nel rispondere alla traduttrice per chiarirle un paio di dubbi. Al momento ho troppe cose in ballo, ma quando mi sarò un po’ liberata – spero nell’arco di un paio di settimane – leggerò Sopravvissuti, volume che si trova già sugli scaffali della mia libreria.
Il volume è il primo della serie A Land Fit for Heroes, composta da questo Sopravvissuti (The Steel Remains, 2008) e The Cold Commands (2011).
Della recensione di prossima pubblicazione ho parlato, la quarta di copertina la potete trovare su qualsiasi sito, io pubblico una manciata di righe diffuse dalla casa editrice sul comunicato stampa.
Ringil riconobbe il dolore persistente che era dietro a tutto questo.
Perdita.
Il sapore del rimpianto colorato di blu, così penetrante da non potere mai scandagliare il fondo.
Era la vittoria a Rajal che non era mai arrivata, era suo fratello che sia allontanava nel lungo corridoio di legno scuro, era la vita che avrebbe potuto vivere a Yelteth se il disgusto e l’ira altrui non l’avessero, invece, mandato via in disgrazia. Erano le schiave che non aveva potuto liberare, le donne i bambini di Ennishmin che urlavano e che non aveva potuto salvare, le cataste di morti silenziosi e le case distrutte e in rovina.
Era ogni decisione sbagliata che aveva preso, ogni sentiero che non era riuscito a percorrere, tutti ora si aprivano a ventaglio e gli venivano mostrati affinché lui capisse…
Intanto, fra una chiacchiera e l’altra, Claudia mi ha confidato che nella seconda metà del 2012 pubblicheranno The Heroes di Joe Abercrombie. Abercrombie fino a questo momento ha pubblicato la trilogia The First Law (The Blade Itself,2006, Before They Are Hanged, 2007, e Last Argument of Kings, 2008) e i romanzi autoconclusivi Best Served Cold (2009) e The Heroes (2011), mentre A Red Country, anche lui autoconclusivo, sarà pubblicato in inglese il prossimo mese di ottobre.
Io ho letto pareri molto positivi sui romanzi di Abercrombie, quindi il suo è un esordio italiano al quale guardo con curiosità. E qualcosa mi dice che Gargoyle è diventato un editore da tenere d’occhio con grande attenzione. Intanto chi ama Ursula K. Le Guin il prossimo mese potrà trovare in libreria una nuova edizione di Città delle illusioni, volume fuori commercio da parecchi anni.