Il primo si inserisce nella collaudata serie tratta dai romanzi di C.S. Lewis. Questo terzo episodio, persino migliore dei precedenti, vede i protagonisti più giovani, Lucy (Georgie Henley) ed Edmund (Skandar Keynes) affiancati dalla new entry Eustace (Will Poulter) impegnati in un avventuroso viaggio sul veliero del principe Caspian (Ben Barnes) che li porterà fino ai margini di Narnia, nella terra (il Paradiso?) del leone Aslan. Un film per famiglie, adattissimo al periodo natalizio e davvero molto ben realizzato. Suggerito.
Proprio nei giorni in cui gioiamo perchè il vecchio mago Dan Peterson è tornato ad allenare una squadra di basket (l'Armani Jeans Milano) a 24 anni dalla sua ultima panchina e dopo una seconda vita tra gli spot del tè Lipton e la carriera di commentatore televisivo, un altro fantasma degli anni '80, a dire il vero piuttosto in forma, ha catalizzato l'attenzione. Si tratta del notevole "Tron Legacy" di Joseph Kosinsky, erede e seguito di quel "Tron" di Steven Liesberger che nel lontano 1982, nonostante il mediocre successo al botteghino, si era rapidamente inserito tra i film culto di una generazione. Erano gli albori dell'informatica per tutti e il maggior merito di quel "Tron", oltre agli effetti visivi, fu l'intuizione di anticipare temi, come le reti e i mondi virtuali, allora sconosciuti al grande pubblico, a maggior ragione nel nostro paese. Sembra incredibile, ma nel 1982 venne lanciata una serie di pellicole destinate a divenire cult movies: "Blade Runner" di Ridley Scott, "E.T." di Steven Spielberg e "Poltergeist" di Tobe Hooper, ma scritto e sceneggiato dallo stesso Spielberg. L'ambientazione di "Tron Legacy" del 2010, pur assolutamente contemporanea, pesca con levigtà dalle ispirazioni di quegli anni. Intanto l'anello di congiunzione è costituito da Jeff Bridges, che nel nuovo film interpreta sia il vecchio personaggio di Tron, quel Kevin Flynn nel frattempo invecchiato (oggi Bridges ha 61 anni), sia Clu 2.0 un software creato da Flynn e sfuggito al controllo del creatore. Per quest'ultimo ruolo Bridges è stato ringiovanito digitalmente per tornare quello del 1982, cosa che dovrebbe consentire al supervisore Eric Barba di aggiudicarsi il premio Oscar per gli effetti speciali. E' impossibile non leggere dei richiami a "Blade Runner" nella cupa città di Tron Legacy, mentre la versione zen di Flynn/Bridges rimanda per i costumi all'Obi Wan Kenobi di Star Wars e per la scenografia del suo "covo" in stile minimal al finale di Arancia Meccanica di Stanley Kubrick. Per il resto non si tratta certo di un remake nè tanto meno di un seguito da due soldi, ma di un gran bel film: storia coinvolgente nonostante un finale prevedibile, splendida fotografia, coreografie riuscite, effetti 3D belli ma non irresistibili, un po' piatti in alcuni punti (sull'abuso del 3D ci sarebbe da parlare, ma è un'altra storia).
In sostanza: molto, molto neon 2.0. Da vedere assolutamente.Vi proponiamo il trailer italiano: