«Non sono io che curo l’orto ma l’orto che cura me»: con queste semplici parole Martino Ragusa, scrittore, giornalista e autore televisivo nonché ideatore e direttore del portale di cultura gastronomica Il Giornale del Cibo, inizia il libro dal titolo Orto e Mangiato presentato lo scorso 21 novembre al Mondadori Multicenter di Palermo. Siamo andati ad incontrare l’autore per approfondire le tematiche espresse nel suo lavoro: vi proponiamo per l’occasione una gustosa ricetta presente all’interno del libro: pasta con i pomodori gratin.
Secondo l’autore oggi è più facile portare la natura in città che, viceversa, spostarsi dalla città alla campagna. La soluzione è quella di coltivare piante e aromi in vasi e simili, anche nel balcone di casa, creando una sorta di giungla metropolitana. Ragusa indica ben venti motivi in base ai quali è preferibile fare questa scelta, a cominciare dal fatto che, solo per citarne uno, le piante in vaso crescono meglio poichè molte malattie pare derivino loro proprio dalla terra in cui esse crescono. La frase che meglio rappresenta il suo pensiero è quella in base alla quale sarebbe l’orto a curare noi piuttosto che il contrario: una vera e propria “planterapy” che avrebbe un potere terapeutico sul nostro umore. «Prendersi cura di un essere vivente la cui vita dipende in tutto e per tutto da noi – spiega l’autore – è un gesto che ci responsabilizza e ci gratifica e che, al contempo, ci fa sentire importanti. Senza contare la soddisfazione, non meno importante, di riuscire a nutrirsi dei frutti delle piante autocoltivate grazie alle quali a guadagnarci non sarà solo il gusto ma anche, a lungo andare, le nostre tasche.»
E’ ovvio che la produzione non raggiungerà mai grandi quantitativi, anche se molto dipende dallo spazio che si ha a disposizione. Se però si possiede un nucleo familiare di tre o quattro persone, di certo un orto domestico potrà riuscire, una volta cresciuto, a rispondere al fabbisogno alimentare quotidiano e a soddisfare di tanto intanto i nostri sfizi coccolandoci con delle primizie difficili da trovare al supermercato.
Per i lettori vegetariani, ma anche per chi vegetariano non è ma ama la cucina semplice e gustosa, riportiamo seguito una ricetta tratta dal libro, in grado di valorizzare al massimo il gusto dei pomodorini coltivati in vaso.
Pasta con pomodori gratin
Ingredienti per 4 persone:
350 g di pasta lunga o corta ( a scelta)
30 pomodorini (Pachino, ciliegia, datterini)
50 g di pecorino grattugiato (facoltativo)
50 g di pangrattato
10 foglie di basilico
1 spicchio di aglio
origano
olio extravergine d’oliva
sale e pepe nero di mulinello
Procedimento:
Lavate i pomodorini, tagliateli a metà e privateli dei semi. Se usate i pomodori rossi grandi, tagliateli a fette piuttosto spesse. Metteteli in uno scolapasta, salateli e lasciateli insaporire e scolare per una decina di minuti. Versate in una ciotola il pangrattato, l’eventuale pecorino, il basilico spezzettato, l’origano, il pepe, l’aglio tritato, due cucchiai di olio e mescolate bene.
Disponete i pomodori sul piano di lavoro con la parte tagliata in alto. Cospargete il composto sui pomodori, poi sistemateli su una teglia unta di olio con la parte condita in alto e infornateli a 200° per 20 minuti. Cuocete la pasta in abbondante acqua bollente e salata, scolatela al dente, versatela nella teglia, rimescolate e servite.
Buon appetito :)