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Da Palmanova a uscire uno ci prova

Creato il 20 giugno 2010 da Dejavu

Anche stamattina non ho resistito
alla tentazione di prenderci un caffè.

 

Da Palmanova a uscire uno ci prova
Da Palmanova a uscire uno ci prova

Per chi non fosse delle mie parti, la fortezza di Palmanova non significherà nulla. Ma se doveste passare di qua, anche solo per caso, non lasciatevi sfuggire la possibilità di catturare una stella a nove punte.
Qualsiasi sia il bastione dal quale entrerete, la pianta vi condurrà sempre verso il suo cuore esagonale - Piazza Grande - il cui fascino vi incanterà facendovi permanere oltre il tempo di una seduta al bar.
Da Palmanova a uscire uno ci prova
Da Palmanova a uscire uno ci prova
Da Palmanova a uscire uno ci prova
Da Palmanova a uscire uno ci prova


Da Palmanova a uscire uno ci prova
Da Palmanova a uscire uno ci prova

Da Palmanova a uscire uno ci prova

Progettata nel periodo rinascimentale come la città geometrica di Sforzinda che però rimase sulla carta, Palmanova riuscì invece a divenire una realtà architettonica.
Ricordo che a scuola, io e il mio compagno di banco sentendo pronunciare il nome "Sforzinda" durante le lezioni di storia si fingeva di essere colpiti da un attacco di stitichezza. Assicuro i miei lettori che da allora siamo molto maturati.
Tornando alla vostra visita, avete finito di bere e di ammirare la Piazza? Bene, che abbiate ordinato alcoolici o meno, trovare la strada giusta per uscire vi sembrerà più complicato che risolvere il cubo di Rubik. Comincerete con un "ma da che parte siamo venuti?". Chi è con voi vi dirà "dalla parte opposta". "Non mi sembra di aver parcheggiato vicino al comando dei Carabinieri!" "Infatti, l'abbiamo lasciata (la macchina) accanto al Municipio". "Ma non erano le Poste?" "No quella è una caserma dismessa". "Ti confondi. Quella era una caserma dismessa dove poi hanno spostato la Poste e adesso c'è il Municipio". "Ti sbagli tu! Questo era il Municipio dove poi c'erano le Poste e adesso è una caserma dismessa". Farete tre giri tre del piazzale, accenderete il TomTom, tirerete fuori la bussola, alzerete il naso nell'aria, ve lo bagnerete sulla punta con la saliva per sapere dov'è che va il vento. Alla ricerca dell'auto con il navigatore che squilla e che sembra la bacchetta di un rabdomante, dopo aver perso anche coscienza del secolo in cui vivete perchè travolti dalle autorità vestite da paggetti e damigelle per la festa locale finalmente vi fermerete esclamando: "Il nostro cocchio dovrebbe essere qui!" "Guarda che siamo tornati al bar di prima ...".


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