Da Pirlo a… pirla

Creato il 11 aprile 2013 da Mbrignolo

MILANO. Nella parabola che tende verso il basso del buon Andrea Pirlo, penoso nelle due partite contro il Bayern Monaco. c’è tutto il ragionamento che sostanzia la differenza tra il calcio italiano e quello tedesco. Vero, abbiamo meno soldi, vero, abbiamo meno campioni: tuttavia il vero problema è che potevamo eliminare i tedeschi se fossimo stati gli italiani di 20 anni fa, ma non quelli di adesso. Il motivo? Semplice: abbiamo interpretato, questa volta con la Juve, ma contro il Barcellona era stato il Milan a leggere il copione, il ruolo di quelli che si sentono inferiori. Già, ci siamo sentiti inferiori al Bayern anche dall’urna in poi e il resto è stato solo un corollario. A rileggere a mente fredda questa campagna dei quarti di finale di Champions vengono agli occhi le immagini di chi si è sempre offerto al rito sacrificale e non ha veramente tentato di opporsi psicologicamente all’avversario per poi trovare soluzioni furbe per annullare il gap (che c’è). Anche solo nel 2006 eravamo inferiori, ma più furbi. Adesso siamo diventati tutti da Pirlo… a pirla. Molli, rassegnati, inferiori a priori nel modo di sentire se stessi.


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