Da qualche parte, sopra l’arcobaleno

Creato il 19 aprile 2011 da Alfa
“Da qualche parte sopra l'arcobalenovolano uccelli blu e i sogni che hai fatto,i sogni diventano davvero realtà Un giorno esprimerò un desideriosu una stella cadentemi sveglierò quando le nuvolesaranno lontane dietro di me, dove i problemi si fondono come gocce di limone.”
Sono le parole di "Over the Rainbow", conosciuta anche come  "Somewhere Over the Rainbow” una canzone che fu scritta per un film, a sua volta tratto da un romanzo.
Nel 1939 Victor Fleming diresse “Il mago di Oz” che secondo alcuni è il film più visto della storia. È tratto dal romanzo “Il meraviglioso mago di Oz” pubblicato da Frank Baum nel 1900. È un film musicale che vede una sedicenne Judy Garland interpretare il ruolo della piccola orfana Dorrit. Questa  bambina (nel romanzo) del Kansas viene trasportata da un tornado eccezionale, con tutta la casa e il suo cagnolino, in un fantastico paese. Qui incontra strane creature su cui comandano quattro streghe dai grandi poteri ed un misterioso mago che domina su una meravigliosa città di smeraldo...
“Somewhere over the rainbow” viene cantata proprio da Judy Garland (che per inciso è la madre di Liza Minnelli) in una memorabile scena del film, con Doroty nella fattoria degli zii.
Questa, come tutte le scene girate in Kansas, fu diretta dal grande regista King Vidor. Inizialmente venne tagliata dalla produzione e solo per l’insistenza del vocal coach della Garland fu alla fine salvata.
La canzone, considerata una delle canzoni del secolo, è diventata un classico interpretato da moltissimi altri artisti. Per il suo testo, pieno di speranza in un futuro in cui i problemi saranno finalmente superati, è diventata una canzone simbolo in situazioni molto diverse.
Durante la seconda guerra mondiale furono le truppe americane che combattevano sul fronte europeo contro il nazifascismo ad adottarla come inno e simbolo stesso degli Stati Uniti. Nel 1969, con la nascita del movimento per i diritti degli omosessuali, la canzone, l’arcobaleno, e la stessa Judy Garland (morta quell’anno dopo una vita afflitta da molte sofferenze)  divennero invece i simboli del movimento.
Sabato sera,  invece, la speranza ha fatto tappa a Stresa, per la presentazione di un libro di storie cattive scritte per una buona causa. Scrittori già noti e affermati insieme a esordienti di belle speranze e perfetti sconosciuti sono stati radunati grazie ad un’idea del nostro amico Paolo Franchini per un fine totalmente benefico.
365 autori, per 365 storie cattive, scritte in massimo 365 parole. Ed una sola buona causa: aiutare A.I.S.EA Onlus, un’associazione che raggruppa le famiglie italiane con figli colpiti da Emiplegia Alternante, una malattia neurologica infantile molto rara (circa 40 casi in Italia, poche centinaia nel mondo), le cui cause sono ancora del tutto sconosciute e per la quale non esiste una cura risolutiva. L’intero ricavato della pubblicazione viene devoluto all’associazione A.I.S.EA Onlus, con la speranza che un giorno questa malattia, come molte altre, possa essere solo un brutto ricordo.
Judy Garland, Over the Rainbow
da la Bottega del Mistero a Siamo in Onda, su Puntoradio, del 16.04.2011

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