Non mi sono piu’ svegliato da quando mi hanno ordinato di morire
ma ora che posso alzare la testa… vedere se finalmente se ne sono andati..
So di non esser piu’ sulla mia terra, Non ci sono i limoni che ricordano al sole il suo colore, i miei vulcani e le fiumare, la mia Sila e il mio destino su una donna splendida
Qui non ci sono i bambini che giocano ne i veli bianchi sotto un sole che infiamma le notti.
Sono andati via ma questa non è mai stata la terra dove nacqui, ne mai lo sarà.
Quando mi portarono via non seppero rubarmi i sogni e non mi ordinarono di buttarli, ma sono rimaste le urla e le lacrime, appese a queste mura che si vergognano di esser state erette a difesa di tanta guerra.
Vedo tutti voi che passate e ammirate, siamo in tanti e cerchiamo di raccontarvi le nostre storie, ma siamo una vergogna invisibile sepolta sotto una dignità di carbone.
Sussurriamo al ventre della vostra ragione per raccontare di come siamo morti per esser stati briganti dell’amor della giustizia, di come abbiamo creduto di sognare, invece era solo guerra per questi pazzi inutili corvi. Le nostre vite in cambio di medaglie di latta, ecco la pazzia di chi vede bene.
Vi vedo e vi parliamo, ma non sentite…
Pazienza…
Continueremo a farlo… fino a che non urleremo abbastanza forte da farvi battere il cuore….