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La struttura del mio progetto rimane quella originale, ma cambiano innanzitutto due cose evidenti: il nome, che ora è SCTmag, e la lingua, che è ora l'italiano (sebbene ci saranno inserti e summaries in inglese). Quest'ultima è una novità che avrebbe inciso poco su una rivista come The Dropper, basata interamente sulle immagini: SCTmag, però, avrà molto più testo e, accanto alla condivisione del mio lavoro, avrà anche un aspetto più pratico, con test, suggerimenti, spunti per tecniche, riflessioni e così via. Ma lo scoprirete più avanti se a luglio vorrete scaricare la vostra copia, sempre gratuita, ovviamente.
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