da Torino, il racconto della notte di follia.

Grazie a Rossella Tarantino per la segnalazione.

” A Vallette viene stuprata una ragazza, si diffonde l’indignazione. Nasce un corteo, spontaneo, tre/quattrocento persone. Si individua nella comunità che vive abusivamente nella Cascina Continassa la responsabilità dell’accaduto. Il corteo parte da Piazza Montale, c’è molta gente. A metà corteo, cresce il nervosismo, alla testa ci sono gruppi organizzati: forse ultras, forse “bande” di quartiere. Aumenta il passo, é passaparola: assalto alla Cascina Continassa. E, in pochi minuti, l’assalto avviene, si appicca il fuoco, si applaude, si fanno cori da stadio mentre le fiamme si alzano sulle baracche. Ci sono teppisti violenti, ma anche famiglie, bambini: guardano le fiamme, nessuno sa se dentro c’è qualcuno o no.
Dentro alla Cascina ci sono poche persone: sono fuggiti prima, in tempo. Insulti alla Polizia e ai Carabinieri, perché “li avete fatti scappare”. Arrivano i Vigili del Fuoco, ma viene impedito l’accesso. Le Forze dell’Ordine non sono sufficienti.
Alla fine, un parapiglia fra i più esaltati: “Non sono stati loro, avete capito?”, grida uno. Caos.
La folla si disperde. Scende il silenzio.
Nella Cascina, fumo acre, cumuli fumanti. Desolazione.
Alla fine, gira voce che la ragazza si è inventata tutto.
Ma la violenza non ha agito di notte, di nascosto.
La violenza ha agito in testa ad un corteo, c’erano famiglie, c’era gente vera.
La violenza no, il razzismo no, non devono esistere MAI.
Stasera, però, non c’era solo questo: c’era l’esasperazione degli ultimi, la rabbia.
Quello che mi ha lasciata attonita, più ancora della violenza, è stato il muto consenso dei più, e quell’applauso.
Hanno arrestato i più violenti, e la ragazza ha confessato di aver inventato tutto.
E’ finita qui. Ma per noi, che amiamo questa Città, rimangono alcune domande cui cercare una risposta.”