Da un commento

[on air:Massive Attack - Heligoland [Full Album]]

[...]Scrivo da anni nei blog. Ne ho avuti tanti. Tutti finiti miseramente durante periodi di crisi. Ho cancellato, senza rimpianto alcuno, decine, centinaia di post come se questo significasse eliminare nella realtà i segni di quei momenti. Non è stato così naturalmente ma non avevo più necessità di rivedere le mie parole, perché avevo ormai metabolizzato i fatti, li avevo chiusi a tripla mandata nel grande archivio della mia vita. Non ho mai avuto la presunzione di credere che esista il modo giusto di essere blogger. Non esiste un manuale. Esiste il blog, il blog è un diario, nel diario c’è posto per poesia, musica, pensieri, pensieri depressi, momenti felici, viaggi, ricette, segreti indicibili, fotografie…chi stabilisce che nel mio diario ci deve stare quel che piace agli altri? Il diario è uno spazio in cui convogliare quelle energie negative o positive che con buona approssimazione non possiamo permetterci di raccontare al vicino di casa o al/alla collega perché a lui/lei di noi con altrettanta buona approssimazione non gliene fotte un emerito cazzo( mi si perdoni il termine emerito) [...]

Io scrivo poco in questo periodo. La mia voglia di condividere i miei pensieri più profondi sul blog sta venendo meno, temo. Sempre più spesso scrivo su un taccuino. Sempre più spesso penso di scrivere un libro su quel che “lascia” un abuso infantile.

Non fare l’errore però di dire che tu hai bisogno di noi…noi non possiamo darti nulla se non poche righe di condivisione o di critica. Tu hai bisogno del sostegno di te stesso ché il nostro è davvero poca cosa. Così è per me.