Da uno squallore all’altro: dal convegno di Fiamma Nirenstein sull’antisemitismo all’intervista di Antonio di Pietro sulla manifestazione romana del 15 ottobre

I miei quattro o cinque lettori effettivi abbiano pazienza: è rimasto in bozza il resoconto della manifestazione di ieri, alla quale posso dire di aver partecipato da protagonista e la cui pubblicazione dovrò posticipare. Se non scrivo adesso all’impronta, in tempo reale, quella che potrebbe essere una serie di “notizie”, non lo farò poi più, perché altri interessi ed incombenze occuperanno il mio tempo. Avrei voluto giungere questa mattina puntuale a palazzo Montecitorio, nella sala della Lupa, dove era in programma la presentazione della conclusione di un’Indagine parlamentare della signora Nirenstein sul piaga inesistente dell’antisemitismo, che avrebbe visto – si è detto – l’adesione di tutti i gruppi parlamentare, il parlamento al gran completo. E mi sarei aspettato di vedere il pienone della sala, dove sono giunto con oltre un’ora di ritardo, a causa di un contrattempo imprevisto. Sono giunto mentre parlava la vicepresidente delle Associazione delle Comunità Ebraiche, il cui intervento non ho apprezzato. Vuoto di concetti, pieno di pregiudizi, pericoloso per il male che ha in mente di fare. Ho visto poco più avanti di me, fra gli oratori, mons. Rino Fisichella, che però non ho potuto ascoltare. La sua presenza è stata per me inquietante, per il sospetto che in me suscita si voglia coinvolgere la chiesa nell’operazione liberticida che la signora Nirenstein ha chiara in mente.