Parte 3, “La terra del fa’-come-ti-pare”, capitolo 1, “Vox populi”:
Non basta affidarsi troppo alle maggioranze silenziose, perchè è cosa fragile il silenzio…un rumore forte e va via.
Ma è tanto intimorito il popolo, tanto disorganizzato. Sì, potrebbe cogliere qualcuno l’opportunità per protestare, ma sarà solo una voce che urla nel deserto.
Il rumore si rapporta solo al silenzio che lo precedeva. Nella quiete più assoluta, più sconvolgente è il tuono.
E’ da generazioni che i nostri leader non sentono la voce del popolo, Eve… e questa è molto, molto più forte di quanto vogliano ricordare.
Ieri rileggevo quel capolavoro della letteratura disegnata che è “V for Vendetta”. Conclusione: porca paletta, Alan Moore è Dio (e David Lloyd è il suo profeta). Alan Moore, per chi in questo paese che disprezza il fumetto come ‘roba per bambini’, è l’autore di From Hell, La lega degli straordinari gentlemen, Promethea, Tom Strong, Lost girls, di alcune delle più belle storie della DC Comics (come “The killing joke” o “In darkest night”) e di quei capolavori (della letteratura-e-basta) che sono Watchmen e la seconda serie di Swamp Thing.
Sarebbe anche interessante notare come l’idea di una distopia nella Gran Bretagna allora prossima ventura (gli anni ’90) sia venuta a Moore immaginando un futuro totalitario creatosi dopo una guerra nucleare, ma di come egli stesso, tornando sul lavoro in seguito (QUI la storia della pubblicazione), ammise di avere progressivamente aumentato la carica anarchica della contestazione al potere della storia a partire dal fatto che i governi conservatori della Thatcher fossero un chiaro esempio di autoritarismo razzista, militarista e paratotalitario -e come dimostrassero che non c’è affatto bisogno di una guerra nucleare o di altri eventi simili per arrivarci.
[ah, e il titolo è in originale, visto che "V per Vendetta", come fu tradotto il titolo del film, in italiano non significa nulla: seriamente, chi di noi dice "A per Ancona"? Casomai, "A di Ancona", A come Ancona, no? Mah...]