Ieri sera, terza puntata. Roma preme su Firenze, Leonardo cerca di risolvere il mistero del Libro delle Lamine e accidentalmente, guardando la mappa del Sud America, teorizza la deriva dei continenti. Troppo veloce? Va beh, riavvolgiamo.
Come al solito, spoilers.
Madonna Lucrezia Donati è ancora lì che dondola come un pendolo affilato tra Leonardo e Lorenzo, intanto il Papa – tramite il Conte Riario – le fa avvelenare il piede della statua di Sant’Antonio in modo che si spanda un’intossicazione tra le suore, così da causare dubbi sull’intervento del Maligno per colpa dei Medici che hanno voltato le spalle alla Chiesa.
Tutte le suore e i fedeli che vanno a pregare, e baciano il piede, si intossicano con la muffa della segale cornuta. Una sorella diventa matta e si pugnala un occhio morendo sul colpo (neanche il tempo di un’emorragia e strazianti dolori, muore e basta), altre delirano e alla fine il buon pontefice manda il Cardinale Lupo Mercuri a esorcizzare le brave suore. Lo fa così bene che spezza il collo alla prima e ordina di bruciare le altre. Tra loro però c’è un’amica di Leonardo, che guadagna tempo per indagare tipo Padre Cadfael, risolvendo così il mistero della segale e accusando il Cardinale, che si scopre un pochetto rifiutandosi di baciare il piede della statua.
È presente anche Giulio Medici, il fratello irascibile e poco sveglio – ma dal cuore buono, come ci fanno intendere a tutti i costi – che si lascia scappare con la guardia svizzera di avere 10 spingarde pronte a respingere il loro attacco, e loro ringraziano per la sua premura.
S’indaga sulla spia, non lo sbadato Giulio ma quella che sta svelando ogni segreto al Vaticano – ossia Lucrezia, anche se nessuno ancora lo sa – e viene incastrato Becchi, il consigliere e uomo più fidato di Lorenzo, quello che è stato per lui un secondo padre eccetera eccetera, il Magnifico però non ci mette niente a minacciarlo con un coltello alla gola e mandarlo in prigione, gli basta il ritrovamento di monete e documenti romani nella sua stanza.
Drammatico primo piano della sensibile e combattuta Madonna Lucrezia Donati mentre si porta a casa un altro uccello.
Capite che alcune cose mi sono andate giù un po’ a fatica, mentre mi è piaciuto lo scambio tra Clarissa Orsini, moglie di Lorenzo, e Lucrezia.
Madonna Orsini le ricorda di essere solo una distrazione per il marito, e le chiede di restare al suo posto per non mettere Lorenzo in cattiva luce in un momento così delicato. Lucrezia – che è sensibile e innocente, intrappolata in un gioco più grande di lei eccetera eccetera – capisce che Clarissa ama davvero Lorenzo, e le chiede come riesca a guardarla in faccia sapendo di loro. Con classe, Madonna Orsini indica l’affresco di famiglia e risponde: «Ricordo a me stessa che voi non sarete mai lassù», poi si ritira.
Il fil rouge della puntata però è il misterioso Uomo Incappucciato. Viene tenuto in una cella di Roma dove gioca col Conte Riario a un gioco di pedine bianche e nere su una specie di scacchiera che subito avevo scambiato per Backgammon, ma poi no, deve essere qualcos’altro che non conosco. Ho anche sospettato che si tratti di Go e che misteri orientali incombano, ma non ne ho idea. Il tizio, mentre gioca col Conte, gli illustra le strategie e gli stratagemmi, e questi si riflettono sulla puntata con l’espediente del convento e la copertura per la loro spia nel letto di Lorenzo. Chi è il misterioso Incappucciato? Un grosso BOH! ci accompagnerà fino all’inevitabile colpo di scena.