Brava gente del web, è tornata la rinescimentonovela che appassiona (?) tutti noi, lunedì sera ho visto la prima puntata e adesso ne parliamo. Prima di tutto, vi ricordate dov’eravamo rimasti? Io no, perciò ecco un rapido riassunto.
Lucrezia Donati, figlia del gemello del Papa imprigionato da questi in Vaticano, è amante di Lorenzo de Medici ma anche di Leonardo da Vinci. Dai che ti ridai si arriva alla Congiura dei Pazzi che ammazzano Giuliano de Medici e feriscono gravemente Lorenzo. Intanto sia Leonardo che il Papa, mediante il nipote/figlio Girolamo Riario, cercano il misterioso Libro delle Lamine che dovrebbe condurre a chissà quale conoscenza occulta, peccato che il tomo si trovi in Sud America (dove pare sia custodito dalla madre di Leo) e per trovarlo occorrano mappe, astrolabio e due chiavi, queste ultime due in mano a Leo.
Ma first of all, ecco un flash forward in cui Da Vinci e Riario sono protagonisti di un sacrificio umano in un tempio Inca praticato da gente che è india come io sono congolese (è presente anche la Reina do Carnaval do Brasil per suggellare la drammaticità dell’atto sacro), poi la scena fa *puffete!* e torniamo al “presente”.
Visto la corona? Un tocco di Cthulhu non guasta mai.
Clarice, la vera spina dorsale della famiglia.
Lorenzo (ferito al collo) e Leonardo che scappano nelle fogne per seminare i congiurati, intanto Clarice, con le figlie, le guardie e i servitori, si chiude nel palazzo e Dragonetti saves the day un paio di volte guadagnandosi la fiducia giustamente un po’ ruvida di Clarice, che gli fa ben presente i rischi del mettersi nuovamente contro i Medici. L’unico Medici che abbiamo perso è Giuliano, morto alla fine della prima stagione (i personaggi simpatici schiattano, che fa tanto TWD), ma non prima di aver ingravidato Vanessa. Anche Lorenzo minaccia di lasciare la buccia mortale, ed è tanto sveglio da credere che sia stato Leo a manovrare Lucrezia per far cadere Firenze, ma Leonardo – rifugiatosi nello studio del suo Maestro Verrocchio – lo salva con una trasfusione (perché lui è un genio e gli va di culo che il loro sangue sia compatibile, intanto però ha allucinazioni del Turco che lo accisa di aver cambiato il suo destino scegliendo di salvare Lorenzo e la visione di un tizio in palandrana nera e teschio di toro in testa che blatera a proposito di Servitori del Dio Cornuto).
Yo maddafakka!
Intanto Riario è più preso dal Libro delle Lamine che dalla conquista di Firenze, così corre a Pisa per imbarcarsi sul Basilisco diretto in Sud America. Anche se gli mancano le Chiavi, ha mappe e astrolabio che lo guideranno nel posto giusto. Con sé ha anche Lucrezia in ostaggio e trova pure Zoroastro e Nico, gli amici di Leo, nell’intento di far ritardare la partenza per attendere il Maestro. Riario reagisce affabilmente mettendo Zoroastro e Lucrezia sulla tavola alla maniera pirata e tenendo Nico come valletto (non si sa bene perché). A Roma il Papa, saputo che Riario ha mollato l’assedio di Firenze per rincorrere il Libro, interroga il fratello incatenato (il padre di Lucrezia, la Mata Hari del Rinascimento), che gli consiglia di chiamare a sé il Re di Napoli che pare essere un fanatico religioso. Il Papa, dando voce a un dubbio anche mio, chiede perché questo saggio consiglio, e lui risponde che è per il bene di Roma – e per complicare la trama, aggiungo io – così la storia riesce a sopravvivere al primo episodio di questa seconda stagione.
Nico, la nuova Bella di Bordo del Basilisco.
Ok, ho visto di peggio e ho visto di meglio (parlando di serie tv in generale), nell’insieme è un inizio un po’ arraffazzonato che vorrebbe essere carico di promesse, ma staremo a vedere. Per ora siamo in equilibrio tra sbadiglio e intrattenimento, con una predominanza di “potevano fare meglio ma era troppo sbatti”.