Ci siamo, finale incasinato e scoppiettante con cliffhanger che anticipa la prossima stagione. Posso esimermi dagli SPOILERS? Certamente no.
Quando i nodi vengono al pettine, tira tira… e fa un male bestia! Era così? Mi sa di no. Comunque, mettere insieme tutto quanto potrebbe causare labirintite, perciò se vi perdete lasciate stare le briciole; rivolgetevi alla vigilanza e chiedete di fare il vostro nome all’altoparlante, qualcuno verrà a prendervi.
Per una volta, diamo la precedenza a Riario, il personaggio migliore di tutta la serie. Lui dovrebbe essere il protagonista, non Leotordo. Qui ce lo becchiamo in versione Alex DeLarge mentre i Nemici dell’Uomo gli fanno la Cura Ludovico. Avete riso? Io nì. Una parte di me rideva, l’altra si divertiva e se la godeva con una sfumatura di machecazzo. Non so voi, ma io credevo che la risposta giusta alla domanda “quanti di noi sono in questa stanza?” fosse cinque, perché si sarebbe dovuto contare tra i membri. Invece era Uno, perché si vede che sono un Collettivo Borg. Questo potrebbe essere un plot davvero figo su cui costruire una storia, spero che non me lo lascino in background ma gli diano spazio e risalto. Il personaggio lo merita e anche l’interprete.
Carlo è una brutta persona, lo abbiamo capito. Seduce, inganna, ruba, tradisce, e in più è anche membro dei Nemici dell’Uomo, un club di super cattivi con un nome ridicolmente didascalico (però figo, tutto sommato). Clarice tentenna incredula – No. Lui? Carlo? Il mio Re Cobra? Il Mamba Nero del Materasso? Non ci credo! – ma alla fine deve capitolare, specie dopo aver scoperto che il suo amante è fuggito con tutto il patrimonio di famiglia e che adesso dovrà renderne conto il rappresentante di Casa Medici e del relativo Banco, ossia Lei (visto che Lorenzo è ancora a Napoli).
Secondo me Clarice ha un’idea geniale e inaspettata: visto che Vanessa ha scodellato il piccolo Giuliano, taglia la corda con le figlie facendo di lei la Reggente e unica responsabile. Da ex suora, ex modella di Leo e chissà che altro, Vanessa diventa la persona più potente – e inguaiata – di Firenze. Al suo fianco però ha niente meno che Niccolò Machiavelli. Sì, Nico. Anche io continuo a dimenticare che il biondino dovrebbe essere il celebre statista. Questo plot promette di essere uno dei più ridicoli/divertenti della prossima stagione, spero non mi deludano.
Inseguendo Carlo e inciampando nel Turco, Leo scopre che il Libro delle Lamine non sta a Vinci ma a Costantinopoli – certo, era troppo facile – quindi si dirige a Otranto per imbarcarsi, ma lo ha già perso, e intanto la flotta Ottomana sta attaccando. Qui trova Lorenzo, Alfonso e il Papa già in difesa, uniti dal pericolo comune e dal fatto che Firenze adesso è libera e il Papa, per ottenere l’alleanza bellica, ritira la scomunica. Bayezid manda come emissario Lucrezia, che svela l’inganno del falso Papa. Mata Hari viene messa in gattabuia ma Leo la fa uscire e poi allestisce le difese cittadine. I colpi di scena però non bastano ancora. Proprio all’ultimo momento, nell’atto di sparare la prima cannonata, scopre che la donna che sta accanto al figlio del Sultano (la schiava nota come La Veggente), altri non è – ma guarda un po’ – che sua madre Caterina! «Cosmico, ragazzi». (cit. Prof. Fontecedro)
Avete fatto caso a come la sfiga piova a mazzetti eterogenei sui finali di stagione? Una bordata. Due bordate. Tre cannonate di sfiga sui protagonisti! Come se questo bastasse a fare di un plot una trama.
Io però vacillo insieme al porto di Otranto se penso a come cercheranno di tirare le fila di questo garbuglio l’anno prossimo, perché ho questa sensazione di: «A cazzo di cane!» E io lo so. Lo so che invece ingarbuglieranno tutto anche più di prima.
Non si approderà a nulla e – prima o poi – la serie verrà tagliata senza una vera conclusione, quando avrà perso ascolti e falciato la minchia a tutti quanti.
Io lo so, ma sarò lì per assistere alla mia Profezia, come Cassandra sulle mura di Troia. Come faccio a saperlo?
Otranto-Roma in 5 minuti, Papa Darth Sisto IV Campione del Giro d’Italia!
Arriva e trova vuota la gabbia del fratello, che adesso è uccel di bosco. Per me è stata la goccia, lì ho riso veramente.