In una brumosa mattinata fiorentina, Riario ha la splendida idea di andare da Lorenzo e confessare le sue colpe, quindi finisce alla gogna in attesa di esecuzione. Non c'è niente da fare, il ragazzo ha una cattolicissima vocazione alla penitenza e un'attrazione fatale per il castigo, ma soprattutto non sa stare cinque minuti senza cacciarsi in un guaio. Ha tanti pregi ma è un masochista fin troppo entusiasta.
Perciò il viaggio è stato inutile oltre che un'occasione per mandare di corpo tutte le proprie paure? Beh, non proprio. Vlad ha una quantità di armature che pare la scena dei cloni su Camino, da qualche parte magari c'è anche Jango Fett che lucida l'elmo. Quindi si unirà a loro, vestirà le truppe crociate (in qualità di stilista/sponsor) e porterà il suo esercito a marciare sui turchi. Letteralmente, presumo.
Leonardo torna a Vinci ma trova Carlo Medici che lo lega e lo frusta per completare la sua conversione al Labirinto. Altro sadomaso, quindi (questa puntata ne pare impregnata). Però nottetempo viene salvato da sua sorella Sofia, poi affronta Carlo e lo elimina. Finalmente. Quel tizio mi stava sul culo come il coccige. Poi leggono la pagina del Libro delle Lamine e costruiscono un aggeggio a lenti rotanti collegato a un aquilone che incanala i fulmini. Con le armature di Vlad e il folgoratore batteranno i turchi? Immagino che lo scopriremo nella grande battaglia finale (perché suppongo che ce ne sarà una, come l'anno scorso), alla quale potrebbe e non potrebbe partecipare Riario, che fino al processo è il Personaggio di Schrödinger, né vivo né morto. Per questa volta è tutto. Aloha.