Gli astronomi hanno ottenuto una nuova immagine dell’Universo giovane. L’immagine di tutto il cielo si basa sui dati ottenuti dalla sonda spaziale oramai in pensione Wilkinson Microwave Anisotropy Probe (WMAP).
WMAP fu lanciato nel 2001 e dalla sua posizione di parecchi migliaia di chilometri dalla Terra (nella direzione opposta al Sole) analizzò e scansionò i cieli, mappando i bagliori residui dell’Universo giovane e caldo con una precisione senza precedenti.
“Siamo solo un puntino nella vastità dell’Universo ed è sorprendente che abbiamo la capacità di rispondere a fondamentali domande sul vasto unicerso intorno a noi. Il team di WMAP ha fatto proprio questo”. Sono le parole di Charles Bennett, astrofisico presso il John Hopkins University, a capo del WMAP Science Team. Questo è stato possibile perchè possiamo rilevare e studiare la luce antica, la luce più vecchia del nostro Universo”.
L’immagine fa una mappatura della temperatura della radiazione lasciata dal Big Bang a quell’epoca in cui l’Unverso aveva solo 375 000 anni. Si osserva un intervallo di temperatura compreso tra -200 microKelvin e + 200 microKelvin, con fluttuazioni nella cosiddetta radiazione cosmica di fondo che appare qui con colori differenti.
Questi modelli consentono ai ricercatori di prevedere che cosa sarebbe potuto forse accadere all’universo in precedenza, e quello che è accaduto nei miliardi di anni successivi all’infanzia dell’universo. WMAP è stato sicuramente determinante nel fare un passo in avanti verso tali conoscenze e nel rivedere le teorie cosmologiche sulla natura e l’origine dell’Universo.
Tra le altre rivelazioni, i dati di WMAP hanno permesso di ottenere una stima molto più precisa sull’età dell’universo pari a 13,7 miliardi di anni e hanno confermato che circa il 95% della composizione dell’Universo è formato da materia oscura e da energia oscura. I dati di WMAP hanno pure aiutato i ricercatori a fissare la curvatura dello spazio pari a solo lo 0,4% da quello definito come “universo piatto” e individuare il momento in cui l’universo ha cominciato ad emergere dall’età buia (dark ages), circa 400 milioni di anni dopo il Big Bang.
Dalla teoria della Relatività Generale di Albert Einstein si deduce che la massa produce la curvatura dello spazio e i corpi che viaggiano nello spazio curvo vengono deviati nella loro traiettoria come se una forza agisse su di essi. Se lo spazio stesso è curvo, allora vi sono tre possibili geometrie per l’Universo. Ognuna di queste geometrie dipende dalla quantità totale della massa presente nell’Universo e qundi all’intensità totale della forza gravitazionale; ciascuna di queste geometrie comporta un’evoluzione dell’Universo e un futuro completamente differenti.
Se l’universo, come si ricava dai dati di WMAP, ha una curvatura nulla (e non positiva o negativa), ossia si tratta di un Universo piatto, allora esso ha la massa sufficiente per fermare l’espansione dell’Universo. In tal caso, esso non ha confini ed è destinato perciò ad espandersi per sempre, ma con velocità sempre decrescente, tendente a zero in un tempo infinito. Questo viene detto universo piatto o universo euclideo perchè la geometria usuale delle superfici non curve che studiamo a sucola è chiamata geometria euclidea.
La sonda WMAP è andata in pensione circa due anni fa, e il team di ricercatori stanno ora rilasciando i risultati dopo ben nove anni di osservazoni e studi.
“L’universo ha rilasciato la sua autobiografia nei modelli a microonde che osserviamo in tutto il cielo. Quando lo abbiamo decodificato, l’universo ha rivelato la sua storia e il suo contenuto. E’ sorprendente vedere come tutto vada al suo posto” ha affermato Bennett.
Fonte Space.com – New ‘Baby Picture’ of Universe Unveiled: http://www.space.com/19027-universe-baby-picture-wmap.html
Sabrina