Daddy's Home (USA 2015) Regia: Sean Anders Sceneggiatura: Sean Anders, John Morris, Brian Burns Cast: Will Ferrell, Mark Wahlberg, Linda Cardellini, Owen Vaccaro, Scarlett Estevez, Hannibal Buress, Thomas Haden Church, Bobby Cannavale, Bill Burr Genere: paternalistico Se ti piace guarda anche: Terapia d'urto, Duri si diventa, I poliziotti di riserva
Ho visto Daddy's Home il giorno della Festa del Papà ed è stato un po' come vedere Miracolo nella 34ª strada il giorno della vigilia di Natale. O qualcosa del genere. Io non credo in tante cose, non credo ad esempio in Babbo Natale anche se - chi lo sa? - magari esiste veramente, però credo che i film vadano visti nel momento giusto. Credo nella “stagionalità” del cinema. In questi giorni ad esempio si trova in rete il comedy-horror Krampus - Natale non è sempre Natale e io sono pure curioso di guardarlo, ma mi sa che un film del genere fino alle prossime festività invernali non me lo sparerò. Non posso mica tradire la stagionalità del cinema. Così come i film della serie di Vacanze di Natale. Quelli non possono essere visti in primavera oppure in estate. A dirla tutta, quelli non dovrebbero essere visti mai. Ci sono poi pellicole che sono buone per un paio di occasioni, ma sono casi rari, come Nightmare Before Christmas, che va benissimo ad Halloween, così come pure before Christmas.
Volete un film ideale per la stagione primaverile appena cominciata?
Beh, è ovvio: Spring Breakers forever, bitches!
Un film come Daddy's Home è invece perfetto per la Festa della Papà e quindi ormai, se non l'avete visto, io vi consiglierei di aspettare fino a quella dell'anno prossimo. Anche perché comunque non è che vi perdete tutto questo capolavoro imprescindibile.
"E invece sì che Daddy's Home è un capolavoro!"
"Già, ma d'altra parte Pensieri Cannibali che ne capisce?"
Detto ciò, Daddy's Home è un film carinissimo. Il suo problema è anche quello. Io da una commedia con Will Ferrell mi aspetto un bel po' di umorismo bastardo in più e di politically correct in meno, mentre qui siamo troppo dalle parti della comedy buona per tutta la famiglia. Il personaggio che interpreta tra l'altro è l'esatto opposto del suo solito american idiot stronzetto ed egocentrico di pellicole come Ricky Bobby, Anchorman o Blades of Glory. Will Ferrell in questo film è il padre perfetto. O meglio il patrigno perfetto.
Dimenticate la matrigna di Cenerentola. Non è il suo caso. I piccoletti che tanto adora e con cui si comporta da mamma chioccia non sono i suoi figli biologici, bensì quelli che la sua neo mogliettina Linda Cardellini ha avuto con il precedente compagno, che è quel rockettaro tamarro agente segreto di Mark Wahlberg: un padre assente, ma un padre fico.
Quando, come anticipa il titolo spoileroso del film, il loro paparino torna a casa, nascerà ovviamente un confronto/scontro tra i due che si contenderanno l'amore dei bambini. Avete capito bene: questa è una pellicola che parla di una famiglia con due padri, ma che nessuno vada a dirlo a Mario Adinolfi, per favore, che se no non ne usciamo più.
"Uff, eppure io avrei qualcosa da dire..."
A questo punto mi aspettavo che la commedia prendesse una direzione più cattivella, alla Terapia d'urto (Anger Management), il film con Adam Sandler e Jack Nicholson, e il modello di riferimento in effetti pare quello. Solo che qui è tutto più edulcorato, famigliare e, sì, anche paternalistico. Qualche scena da slapstick comedy, come quella dell'incidente in moto, la si poteva poi anche evitare, mentre il finale, che non spoilero, farà andare in brodo di giuggiole soprattutto il mio blogger rivale Mr. James Ford. Le dosi di buonismo inoltre sono eccessive, almeno per i miei livelli di tolleranza. Daddy's Home comunque fa ridere, cosa che per una commedia non è nemmeno così scontata, e la sua visione scorre via piacevole, altra cosa non così scontata. Potrei quindi fare uno strappo alla regola e dire che, se proprio ci tenete, potete dargli un'occhiata disimpegnata anche non nel giorno della Festa del Papà. I film di Natale adesso però non vanno visti. Quelli proprio no. Va bene violare la sacra stagionalità del cinema, ma solo entro certi limiti. Per una volta datemi ascolto. Come se fossi vostro padre. (voto 6-/10)