Dagli occupy,agli indignados,passando per i forconi:la politica trema.

Creato il 17 settembre 2012 da Lucaralla @LAPOZZANGHERA
Un anno e gli Occupy Wall Street ricominciano a sognare di diventare protagonisti contro un sistema illogico fatto di numeri reali ma non rappresentativi del dramma delle societa’ mondiali.Il numero delle banche,dei soldi in borsa e di una economia che serve solo ai ricchi signori che,nel loro potere occulto di mutui e servizi vari,accrescono la richiesta ma rovinano milioni di persone.
Gli Occupy e gli Indignados,europei e non.I movimenti arabi e le corse per cambiare un tempo,quello attuale,sempre ridotto per la liberta’ e la giustizia totale.
E allora il peso di questi movimenti hanno nella loro ideologia e nella loro speranza fatto venir fuori una cosa certamente:il fallimento di politiche vecchie e la voglia di un RESET MONDIALE in vari settori.
Eppure se penso a loro,credo che chi abbia colto nel segno siano stati i movimenti arabi,alle piazze egiziane e alle lotte contro regimi ancora in atto.
Loro hanno vinto,dando voce alle condizioni sociali inumane e alle feroci repressioni a cui sono sempre sotto tiro.
I movimenti in america,dalla loro,hanno il pregio di aver regolato un caos di organizzazione che scaturisce spesso dalla voglia di migliaia di persone di dire e fare cose,subito con veemenza e rabbia.
Gli occupy hanno reso la teoria in pratica gestendo migliaia di persone con raduni pianificati e una specie di vita comune da caserma.
Una rigorosa e pianificata lotta che sul web ha dato i suoi frutti e che nelle manifestazioni ha trovato riscontri di numeri e di coesione.
Qui da noi,in Italia,sulla scia degli indignados spagnoli e gli Occupy americani,si sono fatti sentire le prime avvisaglie di un coinvolgimento generale,specialmente sulla scia della fuga di Berlusconi e della politica di regime democratico.
Forse Grillo e i nuovi comunisti,Renzi in primis,hanno capito l’importanza della rete,della partecipazione totale e della massa da guidare con sapienza.
I Forconi mi sono sembrati piu’ realistici,seriamente “efficaci” con i loro blocchi e spregiudicati al punto giusto per bloccare l’Italia.
Adesso la politica prossima alle urne dovra’ fare i conti con questi cambiamenti,sapendo che nel gran pentolone dei movimenti nati e copiati,l’astensionismo e’ e sara’ il fattore decisivo per piangere su cio’ che si poteva fare e su cio’ che non si e’ fatto.
Un esempio:ricandidarsi…..