Dagli uccelli della trance agli dei-uccello, alla colomba come simbolo dello Spirito Santo

Creato il 14 agosto 2012 da Corradopenna

A sinistra, in questa celebre raffigurazione della grotta di Lascaux, si vede un uomo che sta trasformandosi in uccello e affrontando il volo sciamanico

Nel suo libro Sciamani, G. Hancock ci mostra (adducendo una mole ineguagliabile di fonti documentate) come nelle visioni in stato di coscienza alterata, nelle visioni indotte dagli sciamani con le loro pratiche, è ricorrente la figura dell'uccello o dell'uomo-uccello, è comune la visione o la sperimentazione di una trasformazione dell'uomo in uccello (teriantropo aviforme "uccello della trance"); potremmo anche dire che sulle ali degli uccelli si accede al mondo degli spiriti.
  A conferma, da un interessante e lungo articolo sullo sciamanesimo sul sito corsodireligione.it traggo la seguente frase:
La padronanza dell'estasi sciamanica (volo o viaggio sciamanico) è il cuore dell'esperienza sciamanica. E' la pietra angolare dell'esperienza e delle pratiche sciamaniche.

Non è un caso il fatto che sciamani di ogni parte del mondo adornino il loro capo o il loro corpo con piume di uccelli, ed a tal proposito dal sito ricercapsichica.it ho tratto la precedente foto che nel sito viene così commentata:
Il rito del volo degli sciamani indios Navajos, America settentrionale. Indossano ali di piume di condor ed è simbolo di entrata nel mondo celeste e degli spiriti, la dimensione della "visione".
Da una lezione di un corso sugli stati modificati di coscienza, tenuto a Bologna dalla prof. Viviana Vivarelli traggo le seguenti righe
Gli uccelli conducono nel regno dei morti e indicano la capacita’ del volo astrale.
Nel Neolitico e nel Paleolitico troviamo molte statuette femminili di divinita’ con becco e ali di uccello. In India il dio Garuda porta becco e artigli di uccello rapace e Vinayaka e’ il potere dell’aquila che distrugge gli ostacoli spirituali. L’aquila e’ l’energia sacra delle culture pre-colombiane. Nel Nepal lo sciamano porta piume di pavone. Sognare un pavone puo’ indicare un potere sciamanico, e, se il pavone ha due teste, il senso e’ raddoppiato (sogno di Anna che si vede come un pavone a due teste, manifestando poteri di passaggio mentre visualizza i guardiani della soglia).
In Nepal anche il fagiano e’ un uccello sacro con lo stesso significato. Nell’antico mondo egizio le dee e i faraoni sono raffigurati nei geroglifici mentre portano sul capo due alte piume di pavone, e Maat, la dea dell’ordine cosmico e della giustizia, e’ indicata con un’alta piuma sulla testa.

Horus


La presenza nell'antichità di Dei-Uccello (e più in generale di teriantropi mezzi uomini e mezzi uccelli)  è un fatto indubitabile, come possono confermare le raffigurazioni qui sopra (la prima proveniente dalla Mesopotamia la seconda dall'Egitto).
Forse meno nota è la raffigurazione del dio Atzeco Quetzalcoatl, detto il Serpente Piumato, così come poco nota è la sua storia o leggenda. Secondo la tradizione maya/azteca, ma probabilmente risalente alla popolazione tolteca, il dio Quetzalcoatl decise di morire per espiare una sua colpa ma poi (dopo una visita negli inferi) ritornò in vita e si diede da fare per ripopolare la terra (distrutta da uno dei cataclismi che avrebbero devastato nel passato il nostro pianeta). Per fare questo spruzza il suo sangue su delle preziose ossa che si trasformano in esseri umani. In seguito il Serpente Piumato insegnò agli uomini come coltivare il mais, come fare tessuti e mosaici, come misurare il tempo e osservare le stelle.
Morte resurrezione, espiazione, sacrificio, il dono del proprio sangue per la vita degli uomini, temi sempiterni che si ritrovano un po' in tutte le religioni, specialmente in quelle misteriche che avevano preso piede ai tempi di Gesù.
E adesso veniamo alla cerimonia del battesimo di Gesù da parte di Giovanni Battista, così come è descritta nei 4 vangeli canonici: il cielo si apre e lo Spirito Santo "sotto forma di colomba" scende su Gesù ...
Ma non tutti i vangeli raccontano la stessa storia. C'è infatti chi dice che Gesù vide il cielo aprirsi e lo Spirito sotto forma di colomba scendere su di lui, chi afferma che il cielo si aprì e Gesù vide l'arrivo dello Spirito-Colomba (piccola differenza tra il testo di Marco e quello di Matteo), chi afferma (vangelo di Giovanni) che fu Giovanni Battista a testimoniare di avere visto lo Spirito Santo scendere su Gesù e di avere per questo riconosciuto il figlio di Dio (non è chiaro dal contesto se fu solo il Battista a vedere lo Spirito scendere su Gesù o se ci furono altri ad assistere alla medesima visione).
Diciamo subito per precisione che il resoconto evangelico dipende non solo da quale dei 4 testi canonici si prenda come riferimento, ma anche dalla traduzione, che spesso viene eseguita un po' liberamente per cercare di rendere al meglio in italiano corrente ciò che è stato scritto nell'antico aramaico, e che a volte modifica persino i significati delle parole (vedi il caso della parola "cibo" che a volte viene tradotta erroneamente con "carne" forse anche per nascondere la tendenza vegetariana del cristianesimo orginale).
Ad ogni modo leggiamo una versione della CEI del vangelo secondo Matteo dove l'episodio viene così raccontato (capitolo 3, versetti 13-17):
Allora Giovanni acconsentì. [16]Appena battezzato, Gesù uscì dall'acqua: ed ecco, si aprirono i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui. [17]Ed ecco una voce dal cielo che disse: «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto»

La versione del vangelo secondo San Marco  recita (capitolo 1, versetti 9-11):
[9]In quei giorni Gesù venne da Nazaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. [10]E, uscendo dall'acqua, vide aprirsi i cieli e lo Spirito discendere su di lui come una colomba. [11]E si sentì una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio prediletto, in te mi sono compiaciuto».
Mentre nel vangelo secondo San Luca si legge una versione alquanto differente (capitolo 3 versetti 21-22) e sebbene possa apparire un dettaglio per me non lo è, anche perché le incoerenze in un simile testo lasciano forti dubbi sulla sua pretesa sacralità:
[21]Quando tutto il popolo fu battezzato e mentre Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì [22]e scese su di lui lo Spirito Santo in apparenza corporea, come di colomba, e vi fu una voce dal cielo: «Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto».
Infine nel vangelo secondo San Giovanni  (capitolo 1, versetti 32-34) si legge:
[32]Giovanni rese testimonianza dicendo: «Ho visto lo Spirito scendere come una colomba dal cielo e posarsi su di lui. [33]Io non lo conoscevo, ma chi mi ha inviato a battezzare con acqua mi aveva detto: L'uomo sul quale vedrai scendere e rimanere lo Spirito è colui che battezza in Spirito Santo. [34]E io ho visto e ho reso testimonianza che questi è il Figlio di Dio».
Uno spirito-colomba, un collegamento col mondo dello spirito, con la divinità, una visione che a quanto pare fu di un singolo e non una visione condivisa da una folla. O forse una visione di un singolo che venne piano piano trasformata nel racconto agiografico della vita di Gesù in un fenomeno manifestatosi anche ad altre persone. Dovrebbe essere noto a tutti che i racconti delle vite dei Santi non possono essere presi alla lettera, a meno di non dover credere che San Giorgio uccise per davvero un drago per liberare da sicura morte la giovane principessa.
E' possibile quindi ipotizzare ancora una volta che Gesù al pari di altre persone considerate Santi o Profeti, fosse capace di accedere a stati alterati di coscienza, come ipotizzato nei precedenti due articoli:
Gesù e sciamanesimo
L'Apocalisse come visione in stato di coscienza alterato

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