Ieri è partito a Dakar l'11° World Social Forum tra mille disservizi, come è stato reso noto dalla stampa internazionale.
Disservizi che hanno condizionato il regolare svolgimento dei lavori e impedito alcuni interventi già previsti in agenda.
Una tra le tante cause condizionanti , ad esempio,è stata l'erogazione saltuaria dell'elettricità, che non ha permesso ai partecipanti l'utilizzo dei computer,dei microfoni e degli schermi-video giganti.
Ad un certo punto pare fosse venuta a mancare anche la fornitura di carta per scrivere e stampare.
Ma, come se non bastasse, ancor prima un gruppo di giovani marocchini ha ostacolato, con la forza ,la celebrazione di un atto di solidarietà con il popolo Saharawi.
A denunciarlo ai "media" è stata l'organizzazione spagnola della Sinistra Unita.
E questo mentre era in programma la conferenza:"Sahara Occidentale, l'ultima colonia africana".
In concreto questi giovani scalmanati, tra urla e gestacci, sono pervenuti fino al tavolo dei relatori per strappare i fogli delle relazioni, che avrebbero dovuto tenere Pierre Galant, ex-senatore belga e presidente della Coordinatrice Europea di Solidarietà con il popolo Saharawi e l'eurodeputato per Sinistra Unita, Willy Meyer, e tentare d' impossessarsi della bandiera nazionale dei Saharawi.
Il motivo per cui la cosa assume una rilevanza allarmante è perché questo genere di provocatori , sempre marocchini,si sono già prodotti ,nel dicembre scorso, in Sudafrica al Festival Mondiale della gioventù e degli studenti, con le stesse modalità ,contro un giovane militante saharawi della Sinistra Unita, che aveva semplicemente esposto uno striscione contro l'occupazione illegale del suo Paese.
Il rischio (a chiederlo è Meyer) è che quasi certamente la delegazione marocchina verrà, come già accaduto in Sudafrica, espulsa dal Forum.
Speriamo bene, nei prossimi giorni, per l'andamento generale dei lavori.
Pertanto incrociamo le dita.
A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)