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Dal 1 gennaio il tuo abbonamento Metrebus è carta straccia. Colpa di Atac? Non solo...

Creato il 25 ottobre 2015 da Romafaschifo
Dal 1 gennaio il tuo abbonamento Metrebus è carta straccia. Colpa di Atac? Non solo...La notizia dell'uscita di Trenitalia dal Metrebus, ovvero dal biglietto integrato, come dice il nome stesso, tra "metro, treno e bus", è stata la notizia bomba di ieri. Neanche tanto bomba, in verità, visto che questa minaccia esisteva da molto tempo e semplicemente le Ferrovie dello Stato Spa hanno approfittato di un momento di particolare difficoltà e del Comune e dell'Atac per annunciare la cosa. Non dimentichiamo poi che Trenitalia, malcelatamente, punta a accaparrarsi tutto o parte del business di Atac visto che prima o poi l'azienda dovrà finalmente fallire e allora questa mossa può essere vista come un'accelerazione in questo senso.

Sta di fatto che la notizia ha generato la prevedibile alzata di scudi. A partire da Sergio Rizzo che sul Corriere ha segnalato - giustamente, intendiamoci - che Atac doveva essere fatta fallire e che Ignazio Marino ha sbagliato strategia a tenerla in vita, fino a tutti i social network dove si sprecano i moti di indignazione contro "chi ci governa" e contro "i dirigenti" che dovrebbero essere chiamati a rispondere in solido per i danni all'azienda. Insomma tutti a gridare "dove sono finiti i nostri soldi?". 

Cosa è successo? E' successo che Atac e Trenitalia avevano raggiunto un accordo per una bigliettazione integrata di trasporto pubblico locale e treni regionali. Come accede in tutta Europa peraltro. Così come a Londra o a Parigi con un solo biglietto puoi andare su treni, tram, autobus, metropolitane, bus regionali e treni locali. Atac raccoglie i soldi e poi li deve distribuire ai partner. Solo che essendo piena di buffi utilizza quei soldi per fare altro e non li gira a chi ne è legittimo proprietario. Risultato? Debito di 50 milioni verso Trenitalia (che si deve quotare in borsa tra l'altro e dunque si è rotta definitivamente la palle) e debito di 90 milioni verso Cotral il quale potrebbe seguire l'esempio dell'azienda di Piazza della Croce Rossa rendendo ancora più inutile il Metrebus. 

Sta di fatto che chi ha rinnovato l'abbonamento per l'intero anno si trova ad aver pagato per dei servizi che dal 1 gennaio non riceverà più. Una autentica truffa, l'ennesima, che l'Atac perpetra verso i propri utenti e verso tutta la città. Anzi verso tutta Italia visto che i soldi poi necessari a salvarla, ogni volta, provengono dalle tasse versate dalle persone per bene di Treviso, di Lecce o di Trapani che rinunciano a servizi locali ed a soldi in tasca duramente guadagnati per salvare le chiappe alla peggiore azienda di trasporto pubblico d'Europa.

Colpa dei dirigenti incapaci? Ovvio. Colpa dei dipendenti fannulloni? Altroché. Colpa della politica che ha usato Atac per assumere amici, clientele e famigli? Sicuramente. Ma si dimentica una cosa: il fallimento di Atac e la tortura che Atac ci riserva ogni giorno sia a livello di servizio sia a livello finanziario è causata da tutti noi nel momento in cui non paghiamo regolarmente il biglietto.

Atac ha 100 o forse 120 milioni di evasione tariffaria all'anno stimata. Sui bus non paga nessuno salvo gli abbonati (abbonati che pagano e che sono gli unici danneggiati da queste novità, ma ciononostante non si ribellano: solo a Roma), nella metro è un delirio continuo di entrate di soppiatto, nelle ferrovie concesse le scene di evasione sono la normalità: folle è considerato chi paga. L'evasione è talmente considerata una cosa normale e un diritto acquisito che chi prova a arginarla viene aggredito, malmenato, insultato, sputato, mozzicato. 

L'azienda l'abbiamo distrutta in primis noi (in combutta con chi non ha mai impostato politiche adeguate per azzerare l'evasione come la salita da davanti sui bus che secondo la vulgata a Roma "nun se poffa"), cercate di spiegarlo a chi in queste ore cerca di dare la colpa a destra e a manca. Ovviamente chi ha ucciso Atac non ne pagherà nessuna conseguenza (non pagavano, continueranno a non farlo), le conseguenze le paga chi pagava che, alla stessa cifra di prima, avrà servizi minori. E' un po' la metafora dell'evasione fiscale italiana: chi paga lo fa anche per i parassiti che non pagano e lo stato, dovendo erogare servizi per tante persone che non contribuiscono, deve tagliare. In qualsiasi paese questo porterebbe alla rivoluzione, alla ribellione della maggioranza silenziosa che paga contro la minoranza (sebbene ben numerosa) che sfrutta parassitariamente. Qui a Roma non è così: la tolleranza di chi viola le leggi e la sopportazione fino allo stremo e fino all'irreparabile sono considerati non gravi difetti, ma pregi. "E lascialo salì, nun dà fastidio a nisuno". 

Se la guardia ferma l'abusivo la gente difende l'abusivo, se il vigile multa la doppia fila la gente difende gli automobilisti, se la stradale multa l'autovelox la gente giustifica chi supera i limiti di velocità Perché c'è sempre un altro problema più grosso. Con questa mentalità prima ti tolgono i servizi, poi ti tolgono la sicurezza, poi ti tolgono il lavoro e infine ti tolgono la casa e il cibo. Non è un caso che siamo l'unico luogo al mondo dove si ragiona in questo modo, dove tuteli e "comprendi" chi ti danneggia salvo dando poi la colpa a qualcun altro. 
Noi per primi saremmo favorevoli ad un fallimento di Atac e all'arrivo di altri operatori ad erogare il servizio di trasporto pubblico a Roma. Finalmente questi operatori, auspicabilmente stranieri, chiederebbero preferenziali vere, video sorveglianza, dipendenti efficienti e gentili, zero auto posteggiate abusivamente nelle fermate ecc. Ma prima ancora di questo ci piacerebbe vedere cosa sarebbero i conti di Atac se si facesse pagare il biglietto a tutti. 

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