dal 18 al 26 ottobre, a Bologna, FESTA DELLA STORIA. Un appuntamento straordinario, qui potete seguirne tutti i dettagli, con gli innumerevoli appuntamenti : http://www.festadellastoria.unibo.it/
Una piccola selezione di nuovi testi sul tema:
Il filo d’oro. Storia della scrittura,
Clayton Ewan,
Bollati Boringhierihttp://www.festadellastoria.unibo.it/
Trad Antonelli d’Oulx B
“Questa, ha scritto Ewan Clayton, presentando il suo libro, è la storia degli uomini che hanno cambiato la scrittura; e siccome noi siamo gli eredi delle scelte che loro hanno fatto, questa è anche la nostra storia”. Il filo d’oro della comunicazione scritta, la più antica e persistente delle tecnologie umane, si è dipanato lungo tutto il percorso dell’umanità per oltre tremila anni. Parte dalle pareti rocciose di Wadi el-Hol, nell’Alto Egitto, e da lì passa ai pezzi di coccio, al papiro, alle architravi marmoree, alla pergamena, alle tavolette di cera, alla carta cinese, fino ad arrivare allo schermo pixellato del computer e sui muri delle periferie metropolitane. Ogni parola, tracciata da chiunque, con qualsiasi mezzo e su qualsiasi superficie, ha mostrato chiaramente la storia che l’ha preceduta e dialogato in maniera serrata con il suo tempo e la sua società. Questo è “Il filo d’oro”: l’epopea di quel miracolo culturale che è la parola scritta, da sempre strumento insuperabile di comunicazione e motore del progresso culturale, scientifico e politico dell’umanità. Stiamo vivendo un periodo di svolta e di grandi cambiamenti tecnologici. Eppure mai come ora gli uomini hanno scritto con tanta abbondanza, e in questo loro gesto, forse inconsapevolmente, continuano a tramandare, adeguandoli al loro tempo, segni che sono figli di una storia lunga e sfaccettata, che poi è la nostra storia.
La famiglia Rosselli. Una tragedia italiana,
Rosselli Aldo, Castelvecchi
Questa biografia atipica e struggente è il racconto di una famiglia ferita dalla Storia, dove le vicende private si intrecciano con quelle dell’Europa e in cui l’autore si confronta con il valore e il peso di una profonda eredità morale. Aldo Rosselli comincia dall’amore tra i nonni Joe e Amelia e prosegue fino al periodo dell’esilio dopo la morte del padre Nello e dello zio Carlo, assassinati dai fascisti a Bagnoles-de-l’Orne nel 1937. Emerge così la forte presenza di Amelia, l’intelligenza e il coraggio dei due fratelli, la condivisione dell’impegno politico, i lutti che hanno trasformato quell’impegno in testimonianza. Più che una ricostruzione storica, “La famiglia Rosselli” è una sorta di evocazione, un flusso d’immagini che lo scrittore estrae dagli epistolari e dalle fotografie, quelle stesse foto che popolarono di fantasmi e interrogativi la sua mente di bambino. In queste pagine non c’è traccia di retorica, ma la capacità di materializzare gesti e volti, la volontà di riallacciare gli ideali e gli affetti, la memoria e la vita, di scavare dentro di sé alla ricerca di frammenti di felicità.
Storia dei grandi esploratori, Mirko Molteni, Odoya
In ogni epoca uomini ardimentosi osarono spingersi al di là della rassicurante linea del proprio orizzonte per affrontare l’ignoto. Nel testo di Molteni riemergono le testimonianze degli esploratori celebri e meno celebri che dalla più remota antichità arrivarono fino alle soglie dell’età moderna. Se i faraoni egizi spedivano bastimenti lungo il mar Rosso ed esploratori terrestri a tracciare vie carovaniere oltre le cateratte del Nilo, i fenici costeggiarono l’Africa, circumnavigandola. Quanto ai greci, le spedizioni militari di Senofonte e Alessandro Magno diedero loro occasione di marciare nei più ignoti recessi dell’entroterra asiatico. Gli imperatori della Cina spedirono ambasciatori nell’Asia centrale. Nell’estremo Nord le navi dei vichinghi arrivarono presto all’Islanda e da lì in Groenlandia e Nord America. Per le vie carovaniere lasciate in eredità da Gengis Khan si mosse anche Marco Polo, e per generazioni i mercanti europei ne seguirono le orme cercando floridi affari. Quando, nel XV secolo, le vie dell’Oriente tornarono a chiudersi, si aprì l’epoca delle grandi esplorazioni via mare: dalle missioni africane promosse da Enrico il Navigatore a Bartolomeo Dias, che doppiò il capo di Buona Speranza aprendo la via per l’India, raggiunta poi da Vasco da Gama. In seguito al rivoluzionario approdo delle caravelle di Colombo sulle sponde dei Caraibi, l’epopea delle scoperte geografiche fu sancita dal giro del mondo di Magellano, base per gli imperi coloniali dei secoli successivi.
MARCUS REDIKER
La nave negriera, Il mulino
«quando la Gran Bretagna e gli Stati Uniti abolirono il commercio di schiavi, cosa aveva prodotto la nave negriera? Aveva già portato nove milioni di persone dall’Africa al Nuovo Mondo… circa cinque milioni di persone erano morte in Africa, sulle navi e nel primo anno di lavoro nel Nuovo Mondo. Nel solo periodo che va dal 1700 al 1808 circa 500 mila morirono nella marcia verso le navi, altri 400 mila a bordo e ancora 250.000 poco tempo dopo l’arrivo a destinazione»
Dall’Africa all’America, il viaggio nell’Atlantico di schiavi e negrieri: la storia dello schiavismo si arricchisce con questo libro di un nuovo avvincente capitolo. Sotto la lente di ingrandimento, la nave quale microcosmo che riassume l’intero mondo della tratta. Grazie a una sequenza di storie esemplari, dedotte da fonti d’epoca, veniamo a sapere com’era fatta la nave, cosa vi accadeva, chi la popolava: gli schiavi, il capitano, la ciurma, gli ospiti eventuali, i mercanti. Ne scaturisce la vivida rievocazione di quelle terribili «prigioni galleggianti» che solcando l’oceano produssero insieme enorme ricchezza e altrettanta desolazione e dolore.
Marcus Rediker insegna Storia atlantica nell’Università di Pittsburgh. Fra i suoi libri: «I ribelli dell’Atlantico. La storia perduta di un’utopia libertaria» (con P. Linebaugh, Feltrinelli, 2004), «Canaglie di tutto il mondo. L’epoca d’oro della pirateria (Elèuthera, 2005), «La ribellione dell’Amistad» (Feltrinelli, 2013).
chiudiamo con un’opera suprema, dedicata alla Prima Guerra Mondiale: Joe Sacco ha dipinto nella Metro Parigina la sua versione della Battaglia della Somme. Ne è nato il graphic novel che segue:
LA Grande Guerra, JO SACCO, RIZZOLI LIZARD
Iniziata il 1° luglio 1916, la Battaglia della Somme è diventata il simbolo della follia della Prima guerra mondiale. Solo durante quel primo giorno vennero uccisi circa 21.000 soldati britannici e altri 57.000 vennero feriti. Quando l’offensiva si arrestò, i caduti erano più di un milione. In “La Grande Guerra”, il giornalista-fumettista Joe Sacco rappresenta gli eventi di quel giorno con un’opera panoramica muta, straordinariamente dettagliata: dal generale Douglas Haig alle imponenti postazioni di artiglieria dietro le linee, alle legioni di soldati che emergono dalle trincee per essere abbattuti nella terra di nessuno, fino alle decine di migliaia di feriti in ritirata e ai morti seppelliti in massa.