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Dal Compromesso alla Moderna Mediazione: 6 attitudini necessarie

Creato il 18 agosto 2015 da Coach4y @Coach4y


Quando mi è stato chiesto di scrivere un articolo rivolto a chi cerca lavoro ho pensato aqualcosa di diverso da ciò che si trova mediamente su ogni sito professionale che indica come fare il CV, come veicolarlo, come presentarsi ecc., informazioni di estrema utilità ma già note.

Nel mio lavoro incontro spesso persone che mi chiedono cose tipo: "aiutami a trovare un compromesso" o dicono,

"Ho trovato un lavoro che è un compromesso soddisfacente"

Oppure: "Con la mia proposta, ho ottenuto almeno il 40% di quanto mi spettava!".


E' vero o no che se otteniamo dei compromessi che riteniamo anche soddisfacenti, non siamo totalmente contenti?

E fate ben attenzione al fatto che in qualsiasi momento della giornata ci troviamo a essere compromissori: gli spazi quando si cammina per strada, un tavolo quando si va al ristorante, quando si chiede e quando si fa qualcosa.

Al lavoro poi questo accade costantemente e l'incontro tra i diversi livelli di gerenza fa sì che si crei una pressione dall'alto verso il basso dove, con il compromesso, si esce tutti perdenti.


Ma come, direte voi, non era possibile diversamente!

Ne siamo proprio sicuri? ??

Le interpretazioni sono personali, chiedo aiuto al dizionario dei sinonimi per avere


un riferimento oggettivamente incontrovertibile che può chiarire qualcosa.

Per "compromesso" riporta tra gli altri i seguenti sinonimi:

danneggiato, intaccato, rovinato, pregiudicato, invalida-to, cedimento, via di mezzo, espediente, accomodamento, transazione, adattamento.

Senza addentrarsi in ricerche etimologiche, resta evidente come la parola "compromesso" evidenzi la perdita di qualcosa. Ma come, direte ancora, piuttosto che "perdere" tutto ciò che era "mio" ho anche portato a casa qualcosa. Questo è estremamente vero, ma siamo veramente consapevoli di ciò che abbiamo perso con il nostro atteggiamento "compromissorio"?

Era solo quel benefit, quell'aumento, quell'orario elastico, quel permesso per un week end, che ho perso nel compromesso? O qualcosa di più? Proviamo a soffermarci sulla sensazione che abbiamo quando c'è una situazione del genere:

Abbiamo un livello di autostima soddisfacente?

Come vediamo l'altra persona?

Quanto alla parola "mediazione", tolti i significati dei contratti giuridici, trovo d'aiuto i seguenti sinonimi: composizione, azione di collegamento, mettere in rapporto, mettere in relazione.

L'attuale società non fornisce altri sinonimi forse perché siamo sempre stati abituati a vedere l'altra parte come quella contrapposta da vincere.

I classici mediatori erano soliti entrare in campo con lavisione di ciò che volevano accettare - limite della mediazione -, di cosa erano disposti a concedere -altro limite-, pronti a controbattere le richieste che pervenivano -altro limite.

Questo non è certo un rapporto di soluzione in cui le parti si possono trovare entrambi vincenti.

Ma come si può allora arrivare ad una soluzione del genere mi chiederete?

La vera mediazione è "arrivare alla soluzione" ampliando la visione ad un livello superiore: quello della persona, del significato delle richieste che vengono effettuate, astraendosi dal come e dal cosa inizialmente pensato. Entrare nel mondo delle "possibilità diverse" e dell'essere se stessi al 100%. Ciò può farci sentire bene, toglie i sensi di colpa, è foriero di rapporti duraturi e stabili, di performance eccezionali, di situazioni modificative e generative.

Possibile, anche se sicuramente non facile.

E' come creare una partnership per la soluzione!

Tenete presente che, alla fine, il vostro livello di vero benessere e di autostima è inversamente proporzionale alla somma dei compromessi ottenuti sulle cose a scapito della vostra persona, delle vostre sensazioni e delle vostre esigenze.

E' questo il motivo per cuiquando qualcuno mi chiede se presentandosi ad un colloquio deve apparire come vuole il selezionatore, od accettare condizioni estreme per accaparrarsi il lavoro rispondo: "beh, se sei certo di quello che vuoi, mi dici per quanto tempo riesci ad essere diverso da te stesso e fingere senza esaurirti?"

6 ATTITUDINI PER UN COMPORTAMENTO ORIENTATO ALLA "MEDIAZIONE"

Per riuscire bisogna anzitutto provare ed aiuta anche avere un riferimento per migliorare le nostre strategie, ovvero le modalità con cui affrontiamo le situazioni.

n un contesto di normalità clinica il Coach è una figura professionale che aiuta concretamente a raggiungere risultati incredibili in questo ambito tanto da strabiliarvi di voi stessi per quello che potete ottenere e dare, in completezza e rispetto, per voi e per gli altri.

Entrambi le parti "devono" volere la soluzione della situazione e sono disposte a mettersi in gioco per arrivarci. Quando nel procedere si crea un blocco, un contrasto è bene ricordarsi se questo è utile alla soluzione o solo, come accade molte volte, voler difendere la propria posizione in modo formale.

Il desiderio di consapevolizzare le proprie esigenze fa si che voi siate disposti a fare altrettanto con il vostro interlocutore. A nessuno piace non essere considerato. Per cui è lecito che, per esempio, a fronte di richieste in sede di colloquio si celi una necessità organizzativa o produttiva aziendale che è lecita e corretta. Comprendere quale sia ci permette di fornire alternative di soluzione ed, addirittura, aiutare chi ce la propone.

O, anche, può succedere che una richiesta relazionale sia la manifestazione celata di un atto di affetto non recepito e non manifesto.

Nel caso provate anche a dirlo. Per esempio, come vi sentireste con una persona che dice:

"Mi fa piacere ci si possa parlare e sono pronto ad ascoltare quale sono le esigenze e le necessità per cui mi viene richiesto ciò. E grazie perché ho la possibilità di farti comprendere quali possono essere i miei desideri in modo che possiamo giungere ad una soluzione che ci soddisfi entrambi"

Siate convinti che, anche se non la conoscete ancora, esiste la soluzione che può soddisfare entrambi?

Se non lo siete andrete vs. la mediazione. Nel caso vi apriate a questa vision potrete arrivare alla mediazione.

Anche qui si possono trovare modi per esprimere quello che si desidera fare, per esempio:

"Beh, capisco che la situazione suscita delle emozioni reciproche che sono molto importanti per entrambi e penso che ciò dia più valore a tutto... che ne dici se proviamo a considerare la situazione anche da un punto di vista oggettivo su cui confrontarci tranquillamente per ciò che desideriamo ottenere?"

Anche in questo caso è bene anticipare come si vuole procedere per non lasciare spiazzato il nostro interlocutore.

Per esempio possiamo dire: " Capisco che non è tua intenzione, ma quando dici .............. o fai............ attribuisco a ciò dei significati che sono miei certamente non sono questi.

Puoi aiutarmi a capire cosa intendi o vuoi ottenere?"

Fare questi punti nostri vuol dire dirigersi verso al mediazione senza "compromettersi". Una volta percepito che esite questo contesto, si può continuare

utile dire qualcosa tipo:

"Comprendo profondamente quanto è importante per ............... e sono qua per fare il massimo affinché ci si possa riuscire. Possiamo pensare ad un modo che ti sia d'aiuto e compatibile con la mia situazione attuale, ti va?"

Provate a "risolvere" questa situazione:

"Siete stati scelti per un secondo colloquio e quindi nella pratica con buone chance di assunzione. Vi viene chiesto, per motivi di servizio al cliente, di concludere indipendentemente dall'orario, il venerdì sera tutte le pendenze per poterle gestire immediatamente il lunedì mattina. Voi non potete perché avete un bimbo piccolo. Il venerdì sera la baby sitter esce prima e vostro marito va alla partita settimanale di calcetto. I nonni hanno la serata di bridge. E il lavoro vi piace, mediamente vicino a casa, ben remunerato ambiente giusto, ecc. Insomma questa richiesta è veramente l'unico grosso ostacolo. Come vi comportereste?

(se siete uomo considerate che è l'unica sera che avete per la partita con i vostri amici)

Anna e Gianna hanno un arancia. Anna desidera una spremuta e Gianna vuole fare die canditi per una torta.

L'arancia è sufficiente per una o l'altra scelta.

Dimezzarla vorrebbe dire non avere sufficienti canditi e poca spremuta.

Come posso fare Anna e Gianna ad essere completamente ed entrambe soddisfatte?

Arrivati alla soluzione, anche nell'ambito della vita quotidiana, è bene porsi un riassunto che sia reciprocamente chiaro e d'impegno per entrambi le parti.

Arduo? Può essere, ma provate ora ad immaginare se in certi frangenti, o voi o altri vi foste ricordati di quelli che erano accordi precedenti quanti litigi e incomprensioni evitate!

O di quante volte si arriva a dire o sentirsi dire "avevo capito che tu..."


In casi di procedure ufficiali, è possibile una formalizzazione di accordo riassuntivo che deve essere chiaro nelle azioni e nei comportamenti, può anche avere forma scritta, essere rimodulabile e riassumere tutti i vantaggi e le soddisfazioni reciproche.

Va da sé che oltre ad una figura quale il Coach, sono d'aiuto tecniche di comunicazione e predisposizione personale e ricordatevi che: le altre persone sono sempre istintivamente portate ad allinearsi al vostro livello di predisposizione, benevolenza, accettazione e pazienza.

Quindi, siate voi, prima di tutti,

il cambiamento che volete vedere negli altri.

Dal Compromesso alla Moderna Mediazione: 6 attitudini necessarie


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