Gli umani per loro natura sono esseri sociali; le persone che riescono a vivere in completa solitudine possono appartenere soltanto a due categorie che si trovano esattamente all’opposto: la categoria degli psicopatici e quella degli eremiti. Tutta la grande gamma di umanità intermedia ha in qualche modo bisogno di vivere in contatto con gli altri, e questi altri non sono e non possono essere, come conferma l'esperienza, soltanto gli umani. Vi leggo a proposito una riflessione fatta da una persona profondamente religiosa, intendendo con questo aggettivo riferirmi ad un livello di consapevolezza e non necessariamente ad una carica ecclesiale. Io parlo qui in nome di una tradizione antichissima, quella vedica, ma ho scelto di leggervi un brano, a mio avviso particolarmente significativo, che appartiene ad un’altra cultura e che comunque conferma il punto di vista dei Veda:
"Il rumore pare solo insultare l'orecchio quando è privo della vita. E che cosa resta della vita se un uomo non può udire il pianto solitario di un uccello, o il conversare dei rospi attorno ad uno stagno durante la notte? Che cos'è l'uomo senza gli animali? Se tutti gli animali se ne andassero, egli morirebbe di una grande solitudine di spirito. Ciò che avviene agli animali, ben presto succede anche all'uomo; in tutto c'è un legame".
Sono qui evidenti nette somiglianze con le concezioni vediche, come vedremo in seguito, e con il pensiero di alcuni filosofi pre-socratici, ad esempio quelli citati dai colleghi che mi hanno preceduto. Questo brano, che appartiene alla tradizione degli indiani d’America, termina con la seguente affermazione:
"Tutto ciò che accade alla terra, accadrà anche ai figli della terra. Se gli uomini sputano in terra è come se sputassero addosso a se stessi. Questo sappiamo: non è la terra che appartiene all'uomo, ma è l'uomo che appartiene alla terra. L'uomo non ha tessuto la tela della vita, è semplicemente uno dei suoi fili e tutto ciò che fa alla tela lo fa a se stesso”.
Questa riflessione, fatta da un capo indiano pellerossa, rappresenta la risposta agli emissari del Presidente degli Stati Uniti che volevano acquistare la terra dei nativi. Essa esprime la consapevolezza della profonda relazione che lega l’uomo agli animali e all'ambiente in cui vive. Se parliamo di animali, non possiamo non parlare anche di ambiente; solo così, infatti, potremo ben comprendere e contestualizzare la posizione che spetta ai vari esseri viventi nel grande mosaico della vita.