Quando sali le scale dal dentista ti viene già incontro quel rassicurante odore di disinfettante. Poi entri e gli unici colori su cui posi gli occhi sono bianco e blu, a volte verde. Tutti sorridono e mi sono spesso chiesta se la musica di sottofondo serve a coprire il rumore degli attrezzi al lavoro nella stanza a fianco.
Le assistenti di poltrona sono sempre e solo donne, non mi è mai capitato che fosse un uomo a dirmi "di qua, si accomodi pure, ecc.. "
Spesso mi dicono "tesoro, vieni pure.. " anche ora che ho una fede al dito danno per scontato che io sia una ragazza a cui dare del tu. Io sospetto che il più delle volte siano più giovani di me, ma non glielo dico perché si sentano a loro agio nel loro ruolo.
Fanno domande, per intrattenere credo, le risposte non gli interessano e infatti non le memorizzano e la volta dopo ti richiederanno le stesse cose. Io sorrido e ripeto, ripeto anche il sorriso.
Quando entra il dentista tutto cambia, lui (perché il dentista di solito è uomo) è più sbrigativo, ti stringe la mano per proforma ma inizia subito a lavorare e a dare ordini all' assistente. Anche lui parla con me mentre osserva la mia bocca o durante l'intervento, ma non è previsto che io risponda (e come potrei? ) è abituato a fare monologhi, il più delle volte descrive ciò che fa, ogni tanto ti rimprovera perché magari i denti in fondo non li spazzoli bene.
Seduta lì con aspiratore e trapano in bocca il massimo che puoi fare è sospirare.
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