Magazine Diario personale

Dal diario delle vacanze del gatto Semolino

Creato il 05 gennaio 2015 da Povna @povna

30 dicembre 2014
Caro diario,
oggi, come sempre da quando sono diventato il gatto a righe di Thelma, nella nostra casa del nord è arrivata la ‘povna. Thelma non mi aveva avvertito (non lo fa mai), ma io ho sentito la sua presenza dall’inizio della strada, e le ho miagolato il mio benvenuto dalla finestra, a piena voce. La ‘povna era carica di quel suo zaino che si porta sempre appresso, e poi aveva una valigia piena di provviste: ho cercato di assaggiarle, ma mi ha detto che non erano per me, purtroppo. Però è stata così gentile da servirmi un po’ di pappa nella mia ciotola, per non farmi rimanere male. Poi ha bofonchiato qualcosa a proposito del fatto che doveva uscire a cena con la sua amica Spersa, ma prima, visto che non ci vedevamo da un mese e mezzo, io mi sono accomodato bene bene sulle sue ginocchia, e ho fatto tante fusa. Visto poi che voleva essere carina ed elegante, ho fatto in modo di lasciare sui suoi pantaloni neri un bel po’ dei miei peli belli e a righe.
Dopo una mezz’ora di coccole, la ‘povna è ripartita per la sua cena. E io mi sono messo ad aspettare il ritorno di Thelma. Questa sera ci attende una bella ammucchiata, tutti e tre insieme, nel lettore.

31 dicembre 2014
Caro diario,
questa mattina ci siamo alzati con calma. Thelma era pronta per prima, e ha iniziato a preparare i manicaretti per la sera (parlano di una festa: di solito quando arriva la ‘povna ci sono sempre delle feste, quassù al nord). La ‘povna invece ha preparato la sacchetta dalla quale non si separa mai, ultimamente: continuava a pronunciare le parole “cloro” e “vasche”; ha detto che andava in piscina, e mi ha offerto di accompagnarla – ma io ho pensato che mi prendesse in giro, e ho fatto finta di niente. Così, mentre lei è sparita per correre a nuotare, io ho fatto un pisolino sul pavimento caldo di cucina.
Nel pomeriggio Thelma ha fatto il suo pisolino, e io l’ho aiutata a dormire meglio; poi, quando è tornata la ‘povna, era infreddolitissima: allora, per quanto mi fossi già svegliato, mi è toccato tornare sul plaid, e mettermi di impegno per scaldarla, che se no mi stava male.
Poi, verso le 19, hanno iniziato tutte e due a darsi un gran da fare: mescola, cuoci, taglia, spalma. In men che non si dica hanno preparato un sacco di pietanzine belle: i crostini di paté di fegatini, la mortadella, lo strolghino e il cocktail di scampi; la corona di riso allo zafferano con piselli; le salsicce fresche di campagna con le patate arrosto. Io ho dato una mano a tutte e due, per tutto: annusando e cercando di assaggiare quello che c’era da assaggiare e da annusare.
Poi la ‘povna e Thelma sono andate a prepararsi, e si sono messe un po’ eleganti: con i loro vestitini attillati e luccicosi stavano proprio bene. E poi sono arrivati tutti: c’erano molti degli amici con i quali andiamo in vacanza insieme, nella casa dove sono nato, dallo zio Matto, ma non tantissimi (in tutto, me compreso, non arrivavamo alla trentina).
Dopo il brindisi di mezzanotte, se ne sono andati via, dicevano “a un’altra festa”. Io sono restato a casa, per fare la guardia: tanto poi sia Thelma (prima), sia la ‘povna (verso le 5) sono tornate a farsi il loro pezzo di ammucchiata nel lettore.

1 gennaio 2015 (Anno cinese della Capra)
Caro diario,
questo primo giorno dell’anno è stato praticamente perfetto. Io, Thelma e la ‘povna ci siamo svegliati con calma, a mezzogiorno; ci siamo lavati con cura, e poi loro si sono preparate per andare dalla Zia-Mamma. Io sono rimasto a casa, ma, visto che c’era un bel sole, mentre le aspettavo sono andato a spasso nel cortile. Quando sono tornate, verso le quattro, mi hanno fatto rientrare (faceva un po’ freddo) e abbiamo fatto tutti e tre un bel pisolino collettivo, sui divani del soggiorno. Io, per non fare torto a nessuna, ho dormito un po’ dall’una e un po’ dall’altra. E poi verso le sette sono arrivati gli amici per la cena del primo dell’anno, dei buoni propositi e degli avanzi, come da tradizione.
Siamo andati a dormire abbastanza presto, ché eravamo tutti stanchi: come sempre, insieme, nel lettone.

2 gennaio 2015
Caro diario,
questa mattina la ‘povna è tornata in piscina, mentre Thelma sistemava un po’ di cose di lavoro (ma poche), e io l’aiutavo stando in grembo. Poi, nel pomeriggio, le due cugine sono andate a vedere il film dell’orso Paddington (che, dicono, mi somiglia), insieme a Kefiah e all’Onorevole: sono tornate dicendo che dovevano proprio regalarmi un bel montgomery, e poi abbiamo mangiato tutti insieme al tavolino rosso, mentre loro discutevano di pellicole e di libri.

3 gennaio 2015
Caro diario,
oggi, dopo che la ‘povna è uscita annunciando che andava in piscina, Thema ha finito di mettere a posto delle cose e poi è uscita pure lei, raggiungendola. Mi hanno lasciato solo in casa per un paio di ore, nel pomeriggio. Poi, quando sono tornate, si sono messe a cucinare: hanno fatto il tortino di patate e rape rosse e una apple sauce salata, per la cena di Canta-che-ti-passa. Così verso le otto sono uscite di nuovo, e sono tornate tardissimo. Si sono messe a rievocare la serata in soggiorno, e, dai loro racconti, ho capito che hanno visto tanti amici, e si sono divertite. Poi Thelma è andata a dormire, e la ‘povna è rimasta un po’ sul divano a leggere (è una sua abitudine, e anche a me piace tanto, perché mi metto vicino a lei, facendo tante fusa, e partecipo): sta finendo un libro italiano che, dice, è “imperfetto, ma bello” – sono proprio curioso di vedere quale sarà il suo giudizio finale.

4 gennaio 2015
Caro diario,
oggi la ‘povna è tornata dalla piscina con un costume nuovo, e una cuffia: dice che li ha presi ai saldi. Io continuo a pensare che questa cosa di entrare volontariamente in acqua una volta al giorno sia da matti, però, a parte questo, devo dire che le stanno bene. Poi anche questo pomeriggio lei e Thelma sono uscite: di nuovo al cinema, di nuovo con l’Onorevole, questa volta a vedere Pride. Sono rientrate tardissimo, ben oltre mezzanotte: perché, hanno detto, dopo sono andate a casa di Canta-che-ti-passa a mangiare il sushi e a chiacchierare. Io le ho accolte con tante fusa, e mi sono seduto bene in braccio; però poi ho visto una cosa che non mi è piaciuta proprio: la ‘povna ha tirato fuori lo zaino, e si è messa a riempire la sua borsa. Vorrei sbagliarmi, ma oramai la conosco: temo proprio che domani ci voglia salutare.

5 gennaio 2015
Caro diario,
non mi sbagliavo, purtroppo: la ‘povna è partita, fine delle feste. Io mi sono consolato dormendo tutto il giorno sul pavimento caldo. Poi ho sentito da Thelma che era tornata nella piccola città, perché tra poco la scuola ricomincia. Prima di andarsene, stamani, mi ha fatto i grattini sulla testa, e mi ha detto di portare pazienza, perché tra un mese al massimo farà in modo di tornare.

Per chi si chiedesse dove sia stata la ‘povna, o che abbia fatto in questi giorni, il diario del gatto Semolino dovrebbe essere esauriente a sufficienza. Di suo, lei aggiunge che è stata bene, che si è goduta le sue nuotate, i suoi amici, il tempo lungo, come non accadeva oramai da questa estate. Ha fatto buoni propositi per il 2015 (“essere meno precisa”, soprattutto) e ha promesso di tornare presto. Poi, come sempre, sulla soglia di mezzanotte del 31, ha salutato l’anno nuovo con un motto (pensato con BibCan e Ohibò, sul filo della fine di dicembre), questo: “Fa’ ciò che vuoi. (Astenersi perditempo)”. Sulle ragioni che hanno portato alla scelta, ci sarebbe da scrivere parecchio. La ‘povna si limita a specificare che la prima parte è da leggersi in senso non leggero, ma agostiniano (o di Auryn); ma poi non aggiunge ulteriori note a pie’ di pagina, perché, tutto sommato (vedi motto), non le va.


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