Vengo svegliata da un fischio prolungato. È la caffettiera. Apro gli occhi: ascolto dei sospiri. È Simona che scopa mio fratello, nel chiuso della dinette.
Uno sciabordio interminabile. Insopportabile. Non voglio restare sola. Cerco di svegliare Mauro, lo scuoto, gli parlo.
– Non è stato lui.
– Eh?
– Ti dico che non è stato lui a ucciderla.
– Ma lasciami dormire…
Né i colpi né i sospiri accennano a fermarsi. Non voglio vedere, non voglio sentire, cazzo.
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