Proprio non ce la fanno. Quelli di Spinoza non accettano critiche.
Tre giorni fa scrissi un articolo dal titolo “Soffri di “troiofobia” ? Curati!
L’articolo, a quanto pare, oltre a non essere stato compreso, è stato del tutto mistificato. Quando parlavo di “troiofobia” non intendevo la fobia delle prostitute (con il termine “troia” non si allude alle prostitute, ma è semplicemente uno dei modi più biechi per offendere il genere femminile).
Vorrei precisare anche che l’articolo non era indirizzato a quelli di Spinoza tranne il passo
sito che si autodefinisce satirico ma che forse sarebbe più corretto definire battutificio compulsivo e che più di una volta è stato protagonista di scivoloni sessisti e becero moralismo da circolo ricreativo di provincia. (Per inciso: da quando in qua dare della troia a qualcuna è satira?)
dove mi pare di aver espresso semplicemente il mio punto di vista, ma in generale era dedicato al moralismo italiano.
Purtroppo non avevo fatto i conti con l’egocentrismo e il narcisismo di certi ambienti, e da quel giorno si è scatenato il putiferio.
Un sito che conta 358 mila iscritti sulla pagina, che ha pubblicato libri, dove ogni battuta viene condivisa e apprezzata da migliaia di persone, non sopporta una voce fuori dal coro o semplicemente una lecitissima critica fatta da una blogger qualunque.
Proprio questa mattina alcuni spinoziani hanno aperto un topic sulla sottoscritta e sull’articolo scritto 3 giorni fa.
Vi riporto alcune delle scheramte, giusto per farvi capire il genere di argomenti che si respirano da quelle parti
Non ho letto nulla di più stupido e maschilista nemmeno nel forum di “maschio selvaggio” (esiste?) .
Tre utenti (“Rostokkio” , “Birraallaspinoza”, “LVIX”) mi dànno addirittura della troia. Non che m’interessi, lo dico solo per far capire che maschilismo e bigottismo sono sempre in agguato.
E oltre a darmi della “troia” e “di facili costumi” mi hanno anche chiamata “giornalista”, pensate un po’.
A parte questo, la cosa divertente è che vari utenti di spinoza, invece di discuterne, hanno cercato di scriverci battute sopra. Voglio dire: non interessa argomentare, rispondere, discutere civilmente, l’importante è avere una notizia fresca fresca per farci una battuta su. È un comportamento patologico.
Il battutismo compulsivo, come la ‘troiofobia’, è una malattia.
Soffri di battutismo compulsivo e non sei in grado di argomentare andando oltre i 140 caratteri? Ancora una volta: curati!
P.s. rivolgere insulti sessisti è reato. Internet non è una zona franca dove le calunnie e le ingiurie diventano automaticamente legali.