Con l'arrivo su Xbox One e PlayStation 4, Dead or Alive 5 Last Round punta ad essere la versione definitiva del quinto capitolo del celebre picchiaduro nipponico
Se c'è un genere che latita sulle piattaforme di nuova generazione è quello dei picchiaduro tridimensionali. A mettere fine a questa astinenza ci hanno pensato i ragazzi di Team Ninja, anche se in un modo che non ha sicuramente nulla di straordinario o particolarmente innovativo. Senza andare troppo per il sottile, la software house giapponese si è rimessa all'opera sul quinto capitolo di Dead or Alive per tirarlo a lucido e prepararlo al debutto su next gen in una veste non soltanto rinnovata graficamente ma anche nei contenuti, mai così sostanziosi. Dalla sua comparsa nei negozi nel settembre del 2012, Dead or Alive 5 ha visto susseguirsi su PlayStation 3 e Xbox 360 ben tre successive incarnazioni, ognuna caratterizzata dall'aggiunta di nuovi contenuti tanto cari ai giocatori nipponici. Una delle caratteristiche di DOA5 infatti è stata proprio l'immensa mole di DLC che hanno accompagnato il titolo in questi due anni e mezzo, sempre apprezzatissimi dai fan del Sol Levante che hanno potuto aggiungere al loro roaster nuovi personaggi e soprattutto tonnellate di costumi secondari per ognuno di essi. Dead or Alive 5: Last Round nasce quindi con l'obiettivo di traghettare in grande stile la serie sulle console di nuova generazione, regalando ai fan storici e agli amanti dei picchiaduro in generale un titolo ottimo da vedere, immediato, divertente e pieno tanto di contenuti quanto di belle ragazze.
twittalo! Tanti contenuti e belle ragazze nell'ultimo Dead or Alive 5: Last Round
Formula consolidata
Una volta preso in mano il pad PS4, la prima cosa che ci stupisce è la realizzazione tecnica di Dead or Alive 5: Last Round: sebbene non si arrivi a nulla di realmente innovativo visto lo scheletro di vecchia generazione, i ragazzi del Team Ninja sono riusciti a fare un ottimo lavoro sotto il profilo della pulizia grafica e dell'effettistica.
I 1080p e i 60 fotogrammi al secondo si notano subito, migliorando nettamente l'esperienza di gioco in un picchiaduro in cui il timing è fondamentale. I modelli dei lottatori sono molto dettagliati nei tratti e nell'espressività, sebbene si noti ancora chiaramente la matrice old gen alla base di ogni modello poligonale. Linee molto spesso spigolose fanno capolino sui volti delle procaci ragazze impegnate a darsele di santa ragione, ma per quanto riguarda la gestione della fisica dei capelli e dei vestiti il lavoro svolto contribuisce notevolmente a migliorarne il colpo d'occhio generale. Gli scenari sono forse l'elemento che meno ha giovato del salto generazionale. Come da tradizione della serie sono molti gli elementi interattivi in ciascuna arena di gioco, ma al di là della maggiore risoluzione, non c'è niente di realmente nuovo sotto il sole. In tal senso, le uniche introduzioni degne di nota sono le versioni aggiornate di "Danger Zone" e "Crimson", due arene tratte rispettivamente dal primo e dal secondo episodio della serie, per un glorioso tuffo nel passato indirizzato ai fan storici del franchise. Tra le varie modalità oltre all'avventura, invariata rispetto alle altre edizioni del quinto capitolo, troviamo il classico scontro tra due giocatori, la modalità Arcade (incentrata su una serie di 8 incontri da terminare con il miglior punteggio possibile), e le tradizionali Sfida a Tempo, Sopravvivenza e Sfida a Squadre, immancabili in ogni picchiaduro e sempre valide e divertenti sotto il profilo della longevità.Tanti contenuti
Qualche combo con Dead or Alive 5: Last Round ci è bastata per ritrovare intatto l'inconfondibile feeling della serie: la resa degli impatti è ottima, le combinazioni appaiono devastanti e gli otto livelli di difficoltà disponibili tra Novellino e Leggenda garantiscono l'accessibilità necessaria perché il gioco sia appetibile tranquillamente sia ai videogiocatori più smaliziati che a quelli alle prime armi.
La formula alla base del gameplay è sempre la stessa, ampiamente rodata e collaudata con tutte le versioni del quinto capitolo uscite finora: colpi, prese e contromosse direzionali interagiscono tra loro in un'interessante struttura stile "sasso-carta-forbice", rendendo fondamentale intuire quale delle tre l'avversario stia per utilizzare in modo tale da impostare immediatamente una controffensiva adeguata. Il tutto funziona a dovere soprattutto per via dei già citati 60 fotogrammi al secondo, contribuendo a una buona stratificazione del sistema di combattimento che sebbene possa sembrare piuttosto accessibile ed intuitivo, richiede comunque un certo quantitativo di ore per essere assimilato a dovere in tutte le sue sfaccettature. Dopo una prova di poco più di un'ora, giudicare eventuali problemi nel bilanciamento sarebbe francamente impossibile, tuttalpiù alla luce della presenza di nuovi combattenti che per la prima volta fanno la loro comparsa nel roster iniziale di Dead or Alive 5: Last Round. Oltre a Marie Rose, Phase 4 e Nyotengu, che nella versione Ultimate bisognava acquistare sotto forma di DLC, si aggiungono al combattimento anche Raidou e Honoka che portano il conto a 34 combattenti, il più alto nella storia del franchise. Ognuno presenta uno stile di combattimento che lo contraddistingue da tutti gli altri lottatori, oltre a un ampio armadio di costui secondari, dai più succinti che lasciano davvero poco spazio all'immaginazione, ai più strampalati. Ce ne sono a centinaia, ne abbiamo contati addirittura 34 per la sola Hitomi! Insomma, Last Round - in arrivo fra meno di un mese - si prospetta essere la summa definitiva del quinto capitolo, sia sotto il profilo dei contenuti che del combat system, con in più un look next gen decisamente riuscito anche se per nulla rivoluzionario.