Dal governo delle grandi intese a quello di unità nazionale: la somma è meglio delle parti?

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Si fa tutto questo gran parlare in questi giorni di governo delle grandi intese, o governo di unità nazionale, o altri modi enfatici a significare un impegno assoluto di questa invocata forma di governo in favore della patria, parola densa ed evocativa di per sè. Ma io mi chiedo: se non è venuto finora da una metà abbondante di quell'emiciclo legislativo, potrà mai venire dalla somma di tutte queste intelligenze politiche presenti in Parlamento, quelle stesse che si autoincensano e che, tra l'altro, pensano a concludere  i cinque anni di legislatura per poter percepire il vitalizio (per non parlare d'altri prelibati privilegi), mi chiedo dunque se da questa crème politica unita possa mai giungere, pur nell'enfasi retorica del momento, qualcosa che sia giovevole per la nazione o patria che dir si voglia. Francamente, ne dubito.