Magazine Cultura
Giorgio Tinazzi, La scrittura e lo sguardo. Cinema e letteratura 240 pagine - 2010 - Marsilio, Elementi - 12,50 € ISBN: 978-8831707176 Il libro con copertina flessibile.
Scrivere di cinema e letteratura significa, di solito, occuparsi di storie prese a prestito, rielaborate o fatte proprie. Vuol dire però indagare anche altri temi: il lavoro di sceneggiatura, le influenze reciproche, le ambientazioni di tanti libri, le diverse forme di racconto, gli incroci di mestieri, le strategie di mercato. Questo libro, presentato in una nuova edizione aggiornata e ampliata, fornisce elementi di conoscenza e interpretazione del complesso rapporto tra i due linguaggi.
Il primo libro che vi consiglio è questo qui: uno strumento utile per approfondire le interferenze e tra letteratura e cinema e un ottimo mezzo critico di studio degli scambi culturali tra i due mondi. La lettura è scorrevole e sfrutta una suddivisione molto ben ragionata e l'utilizzo di schede di approfondimento sui temi presi in esame: si parla di come i letterati accolsero la nascita del cinema e di come nel tempo la settima arte divenne un espediente formativo per gli scrittori, continuando poi parlando di problemi di sceneggiatura (e in questo caso le citazioni e gli esempi sono molteplici).
Renato Candia, Romanzo & film 312 pagine - 2003 - Mediateca delle Marche, I quaderni della Mediateca - 18 € ISBN: 978-8889328040
La relazione tra letteratura e cinema è il nodo di questo Quaderno della Mediateca, un dialogo tra due settori distinti che tuttavia “condividono strutture profonde a livello di narrazione, mostrano ricorrenze nei procedimenti linguistici, attingono reciprocamente a sistemi di significati culturali del tempo che le produce, condividono stessi immaginari collettivi”. (tratto dall’Introduzione di Renato Candia).
Una prima parte è dedicata alla riflessione teorica, dalle origini del linguaggio cinematografico attraverso generi ed espressioni cinematografiche storiche fino all’analisi di nuovi mezzi di comunicazione quali la televisione in un continuo rimando all’evoluzione delle categorie narrative in letteratura. La seconda parte del volume propone gli studi effettuati da un gruppo di dottorandi di ricerca in Anglistica dell’Università di Catania, percorsi nati nell’ambito del seminario su Romanzo & film.
In effetti la descrizione ufficiale che vi ho riportato fornisce già una buona sintesi dei contenuti di questo libro. Aggiungo soltanto che lo consiglio per gli studi riportati nella seconda parte, tanto per la qualità quanto per la ricchezza delle bibliografie.
Frédéric Sabouraud, L'adattamento cinematografico 94 pagine - 2007 - Lindau, Strumenti: Cahiers du cinéma - 12,80 € ISBN: 978-8871806099 Traduzione di E. Mugellini. Il libro con copertina flessibile.
Studiare l'adattamento delle opere letterarie per il grande schermo è il modo migliore per capire quale posto occupa oggi il cinema nella nostra società e per riflettere su due attività familiari e dissimili: quella del lettore e quella dello spettatore.
L'autore analizza con puntualità e rigore ciò che e comune ai due media e ciò che li rende diversi: il cinema, come buona parte della letteratura, è costretto a "raccontare una storia". E però è rappresentazione - cioè immagine fondata su codici provenienti dalla pittura, dalla fotografia, dal teatro - ed è fatto di inquadrature, di montaggio, di tempi, di corpi, di spazi e di suoni. Sabouraud affronta poi le questioni della fedeltà e del tradimento, della stesura della sceneggiatura e dei dialoghi, facendo ricorso a esempi classici e contemporanei: Renoir che adatta Maupassant, Gor'kij e Flaubert, Welles che predilige Shakespeare e Kafka, David Cronenberg che sceglie William Burroughs.
Nella seconda parte del libro il lettore troverà invece utili approfondimenti sull'argomento: documenti, testi, testimonianze e analisi di sequenze.
Il terzo libro è questo: un volumetto di neanche 100 pagine che sottolinea l'ovvietà della differenza tra il film e l'opera da cui è tratto, esplicando questo concetto tramite l'analisi attenta di vari aspetti del linguaggio cinematografico ed esplorando i temi della fedeltà e della praticità. Nota di merito alla bibliografia e all'ultima parte del libro: per analizzare trasposizioni di epoche diverse sono stati uniti fotogrammi di film e altro materiale informativo a testi chiari e istruttivi, il tutto in modo tale da fornire esempi delle tematiche trattate nei capitoli principali e approfondire il tutto.
Antonio Monda, Il paradiso dei lettori innamorati. Conversazioni con grandi scrittori sui film che amiamo e detestiamo 156 pagine - 2013 - Mondadori, Strade blu: Non Fiction - 17,50 € ISBN: 978-8804626954 Il libro con copertina flessibile e in formato Kindle.
Quali sono i film della nostra vita, quelli che ci hanno emozionato di più e ai quali torniamo volentieri con il cuore e la mente? A tanti sarà capitato, in una serata tra amici, di elencare i film preferiti. È una scelta nella quale, oltre al valore della pellicola, hanno un ruolo il luogo, l'occasione e la compagnia ma che, certo, nasconde anche una parte intima e profonda di tutti noi. Ma cosa succede quando a guardare un film è uno scrittore? È possibile che il suo linguaggio, i temi che tratta e il suo mondo poetico ne siano in qualche modo influenzati? Perché preferisce un film anziché un altro? E, se è uno scrittore il cui mondo interiore avvertiamo affine, amerà pellicole a noi care? Antonio Monda, che dedica la sua vita alla letteratura e al cinema, ed è da sempre interessato al rapporto tra la parola scritta e l'immagine, offre in queste pagine una risposta originale. Intervistando venti scrittori di lingua inglese, di età e stili diversi, da Philip Roth a Martin Amis e Don DeLillo, da Chuck Palahniuk a Zadie Smith, e ponendo loro una semplice domanda - "Quali sono i cinque film della tua vita?".
Sono testimonianze che ci aiutano a riflettere sul cinema e la letteratura, a scoprire aspetti inediti e affinità con grandi scrittori, e a ricordare i film che ci hanno catturato e dai quali non siamo più riusciti a staccarci. Un paradiso per i lettori, innamorati dei libri e dei film.
Anche qui ho poco da aggiungere alla descrizione ufficiale se non dirvi palesemente che ve lo consiglio (come regalo a voi stessi o come regalo ad altri lettori amanti del cinema). Non si tratta un testo didattico né di elenchi dei film più famosi di sempre o di quelli ritenuti più belli, ma di una raccolta di conversazioni (quasi mai snob) con scrittori americani contemporanei sulle pellicole che hanno segnato le loro vite, diventando molto di più di storie raccontate da attori. I dialoghi fanno riflettere e offrono spunti di visione interessanti.
Seymour Chatman, Storia e discorso. La struttura narrativa nel romanzo e nel film 321 pagine - 2010 - l Saggiatore Tascabili, Saggi - 12 € ISBN: 978-8856501858 Traduzione di E. Graziosi. Il libro con copertina flessibile.
Cogliere la struttura della narrazione, sia essa affidata alla scrittura o alle immagini, significa possedere gli strumenti per interpretare romanzi e film. Storia e discorso è un tentativo, tra i più rigorosi e coerenti, di disegnare la topografia di quella che Henry James, con una brillante metafora, definiva la "casa della narrativa". Rielaborando spunti di Bachtin, Todorov e Barthes, quest'opera, un classico dell'analisi testuale, offre una chiave di lettura originale della narrazione letteraria e filmica, sostenuta dal piacere intellettuale per la teoria. E soprattutto dal ritorno continuo ai testi, dalla possibilità di rileggere Joyce, Dostoevskij o Conrad in una prospettiva inedita.
Quello che mi è piaciuto di questo libro è che l'ho trovato accurato e piacevole, l'analisi preziosa di argomenti spiegati in modo tale da essere ricordati (per non parlare della ricchezza delle tredici pagine di note!).
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