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Dal libro “Stato moderno e mentalità sociale” di Jose’ Maravall.

Creato il 22 dicembre 2011 da Tirsenide

Dal libro “Stato moderno e mentalità sociale” di Jose’ Maravall.

 

Dal Primo capitolo: Lo Stato come artificio umano

Le novità dello Stato correlato di una società in trasformazione.

-   Per Machiavelli “tutte le forme di dominio politico, costituite in forma monarchica o democratica, sono al di là di ciò e in modo costante e comune a tutte, innanzitutto: << Stati >>”. (pag. 38)

-   Per Hernando de Pulgar lo << Stato del Re >> appartiene e attiene alla condizione di principe sovrano in una società costituita in corpo di Repubblica (pag. 38-9).

-   Nei primi decenni del XVI secolo si parla di << materie di Stati e Governo >> (con Carlo V°).

-   “ All’inizio dell’ultimo quarto del secolo XVI, uno scrittore politico consigliere di Filippo II ci darà in lingua castigliana la prima definizione a oggi conosciuta di Stato: per Cerdan de Tallada << questa parola Stato secondo il suo intrinseco significato indica qualcosa di solido, stabile e permanente >> (pag. 39).

-   Bodin, nel 1604, definisce la differenza fra Governo e Stato.

-   Nel 1617 R. De Prado nonostante conoscesse l’opera di Bodin fa confusione fra Ragion di stato e Stato (pag. 40).

-   Tovar e Valderrama espongono in modo sistematico il dualismo (di sopra); hanno cioè << … la coscienza che al di là del principe e della sua azione di governo, esiste dell’altro: ciò che è organizzazione politica di un popolo come comunità, qualcosa di simile alla costruzione  su cui si basa l’azione del potere e le sue relazioni con i gruppi e con gli individui, nella coesistenza organizzata di un popolo >> (pag. 40).

-    Con la formazione del “Consiglio di Stato” (la più alta istituzione consultiva del Re) si ha una definitiva affermazione nelle scienze politiche del concetto di “Stato” anche nella pubblicistica del XVI e XVII secolo (dominata dal termine “Repubblica”).

-    Per il Rostow capire come si sono prodotti i cambiamenti economici nella fase di transizione rinascimentale bisogna considerare la “trasformazione di natura politica”: << la costituzione di uno Stato nazionale, centralizzato ed effettivo >>

(opera di Rostow:1961; cit. pag. 41).

-   Rostow, per Maravall, anticipa i tempi facendo in modo che si “generi una sfasatura” (idibem). << Uno stato nazionale … non si formerà fino alla fine dell’epoca moderna … lo Stato Assoluto non sarà altro che la preparazione di quella seconda fase, nazionale , dello Stato … le trasformazioni decisive hanno luogo nel XVI secolo >> (ibidem).

-   Coscienza del progresso nel XVI secolo: << Lo stato sorge precisamente quando l’esperienza della città … le attività  precapitalistiche dei mercanti e le esigenze delle imprese belliche a esse connesse impongono al potere politico di muoversi in ambiti e con mezzi diversi da quelli che la città gli offre e la tradizione culturale gli fa conoscere >> (pag. 46).

-   Con la pubblicazione del De magistratibus et republica venetorum (1547) di mons. Contarini si dà per la prima volta << … l’assetto sistematico all’esempio del Governo veneziano non è che … si sia estinto il Rinascimento, ma appare evidente da ciò che … (la cosa che) muove l’uomo rinascimentale è l’adozione di quelle forme di vita che s’integrano e si simbolizzano nelle grandi costruzioni moderne che a noi par lecito designare con la parola Stato …>> (pag. 47).

-   La consapevolezza di essere vissuti in un’epoca di grandi cambiamenti e di profonde trasformazioni sociali, politiche economiche e psicologiche, pone i contemporanei, della fase di transizione all’età moderna, in una tensione culturale che sfocia più volte nella concezione ottimistica e dinamica (progresso?) della Storia.

-   F. Chabod si basò su casi come Machiavelli o altri analoghi presenti in Italia, per negare ogni idea di progresso nel pensiero del XVI secolo, a causa dell’insegnamento e dell’ammirazione  per gli Antichi (pag. 50)

-   Non è possibile capire la concezione dello “STATO” nei Six livres de la Repubblique senza tener conto e senza comprendere la visione progressista del cammino della storia umana delineata nel Methodus ad facilem historiarum cognizione.

-   Tra i cambiamenti segnaliamo: << Il passaggio da un regime feudale basato sulla comunità a un altro che si avvicina molto a quello moderno di nazionalità … Per l’economia (politica economica) si passa dal modello fisso di mantenimento al modello che tende a rafforzare le Monarchie … >> (pag. 50-51).

 



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