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Dal Mattarellum all’Italicum via Porcellum: cronache da uno strane paese

Creato il 30 gennaio 2014 da Tabulerase

berlusconi renzi25.000 tweet in poche ore sono state la risposta dei cittadini all’Italicum. Quanta ingenuità e spreco di tempo, purtroppo il popolo che si dibatte con le tastiere dei propri smartphone non ha ben compreso di stare nella terra di mezzo tra il granducato grigio del sindaco di Firenze ed il regno del male di sua Emittenza. Gli unici due tweet che contano sono i loro, tutto è stato già deciso e sotto la minaccia di crisi di governo o votazioni anticipate il Parlamento italiano, oramai ridotto da anni di monarchia dell’oligarca Napolitano al ruolo di notaio non potrà fare altro che certificare gli accordi presi a due in ben altre sedi che quelle istituzionali. Per chi avesse dubbi è di oggi la notizia del ritiro da parte del PD di tutti gli emendamenti….
Ma come si è arrivati a questo stato di cose? Un breve excursus è d’obbligo, dal 1994 al 2005 abbiamo votato per 3 volte con il cosiddetto “Mattarellum”, dal nome del suo ideatore Sergio Mattarella. Il grosso stacco che portò la nuova legislazione fu l’abbandono del sistema proporzionale puro che aveva favorito la moltiplicazione ed il potere dei piccoli partiti, cercando di portare il sistema verso un duopolio in stile anglo-sassone obbligando le forze in campo a coalizzarsi in grossi poli. Scopo dichiarato di questa legge era legare gli elettori all’eletto ed alla base geografica di appartenenza, prevedendo contestualmente, attraverso un complicato sistema di compensazioni, garanzie ai partiti minori. Nella pratica nulla di tutto questo avvenne, dopo essere stati eletti, i candidati potevano cambiare casacca o formare gruppi autonomi in totale dispregio della volontà dei cittadini che li avevano votati ed il potere dei piccoli partiti rimase, in molte realtà, immutato.
Dal 2005 è entrato in vigore il cosiddetto “Porcellum”, legge ideata dal sen. Calderoli e dallo stesso definito una porcata, affermazione da cui venne mutuato, per l’appunto, l’appellativo che la identifica. Questo sistema fu studiato nei minimi dettagli, per togliere ogni potere decisionale ai cittadini e trasferire tutto in capo alla propria presunzione di essere l’unico in grado di sapere quale fosse il bene del paese da Silvio Berlusconi. Caratteristiche di questa legge era un premio di maggioranza assolutamente spropositato rispetto ai voti raccolti, ricordiamo che alle ultime consultazioni il PD con il 26% dei voti ha goduto, in base a questo premio di maggioranza, del 55% dei seggi alla Camera. Altro aspetto caratterizzante era l’introduzione di liste bloccate, detta in soldoni come si suol dire, i partiti decidono che va in lista ed il popolo bue è tenuto semplicemente a dare il proprio voto a chi deve rappresentarlo senza entrare nel merito della persona.
L’aspetto buffo di questa normativa creata ad uso e consumo degli stessi partiti, è che a quanto pare è orfana da parte di padre, nessuno dei players dell’arco istituzionale la riconosce come propria ed ha sempre dichiarato di volerla cambiare. Lo stesso Calderoli, uomo ricco di inconsapevole ironia padana, ha testè affermato di avere detto che andava cambiata (sic) il giorno dopo la sua promulgazione. Le critiche dei partiti stessi in questi anni sono state continue e pressanti, ma considerando che nelle more dei fatti, nessuno ha mai voluto seriamente prendere a mano la questione, e che appare evidente come alla fine a tutti facesse comodo poter decidere chi candidare, appaiono più le classiche lacrime di coccodrillo.
Arrivando ai giorni nostri, la Corte Costituzionale ha dichiarato con sentenza auto-applicativa, quindi dotata di immediata efficacia, incostituzionale il “Porcellum” in molte sue parti, in particolare addensandosi sul premio di maggioranza e sulle preferenze.

In seguito alla sentenza della Suprema Corte ed all’elezione del movimentista Matteo Renzi alla segreteria del PD, si è addivenuti ad un accordo a due tra il neo-segretario ed il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi. I cambiamenti introdotti con questa nuova proposta di legge chiamata “Italicum”, non sembrano andare incontro al dettato della sentenza della Corte ed ai desiderata dei cittadini. Si passa da un sistema comunque maggioritario, al famigerato e detestato proporzionale, pur con soglie di sbarramento e premi di maggioranza, ma non si toccano le preferenze. In pratica gli elettori neanche stavolta potranno decidere le persone da eleggere e non appare tenuto in piena considerazione quanto scaturito dalla sentenza della Corte, il che espone il tutto alla possibilità di nuovi ricorsi. Inoltre appare, come già sopra accennato, singolare che tale proposta venga mandata in Parlamento sotto le forche caudine di diktat, da parte di entrambi i due estensori politici, che la medesima non venga cambiata dal voto segreto dell’aula pena il decadimento dell’impianto stesso in toto e la minaccia di mandare tutti a casa. In un paese normale è l’assemblea dei rappresentanti del popolo a costruire l’impianto legislativo, non accordi extra-parlamentari tra privati cittadini che neanche siedono nell’assise. In questa strana Italia che pare non voler cambiare mai, abbiamo due non eletti, di cui uno condannato in via definitiva e sotto processo per altre malefatte varie, che decidono chi e come verrà eletto. Se questo non è un ossimoro democratico ci chiediamo come si possa definire? Forse un “Abortum” istituzionale?


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