Spesso mi sono appioppato l’etichetta di “esiliato volontario” a Città del Messico per definire in qualche modo il mio status incerto di migrante non integrato, o meglio disintegrato (!), che è stato acquisito sin dagli albori di questo nuovo millennio. Ebbene, siccome il passaporto non mi è stato ancora tolto, riesco ancora a tornare in patria non solo con i post sui vari blog o con gli articoli ma anche con anima e corpo. Non ero mai salito su un isola nel mio paese. In America Latina son finito su diversi tipi di isole, lacustri o perse nel mezzo di un oceano ma in Italia mi mancava. Esterofilia? No. Occasioni, tempo, stranezze.
Quindi, ormai ripulito dallo smog messicano, volevo dedicare un piccolo e rilassante post alla splendida isola di Procida, provincia di Napoli (o così si dice), e al Bar che ha meritato, senza dubbio, il galardone dell’ospitalità e del buon gusto musicale e alcolico. Da provare il Limoncello fatto coi celeberrimi, enormi e saporiti limoni procidani, un giallo che uccide proprio a pochi metri sulla destra rispetto al porto principale dove attraccano tutti i traghetti che partono da Napoli e Pozzuoli.
Eccolo qui: http://www.gmbar.it/
Ritornare dal messico per le vacanze e sbarcare su un isola ancora relativamente incontaminata e non toccata dalla massa incontrallabile di turisti che invece invadono Ischia e Capri è stata una grata esperienza. Ringrazio quindi i procdani che se da una parte possono avere un carattere difficile e schivo alle volte dall’altra, una volta capitii, sanno essere all’altezza della fama di persone aperte e gentili che caratterizzano tutte le regioni del nostro grande sud. Sembra quasi che Procida voglia resistere alla modernità ma in realtà si preserva e sopravvive in relativa armonia con l’intorno e si distingue tanto dalle sue sorelle maggiori (le “dive” Ischia e Capri) come dalla metropoli napoletana, dal continente insomma.
Segnalo anche il pregiato Hotel Savoia, situato al centro dell’isola in ottima posizione per poter raggiungere le principali spiaggette e i porticcioli.Ah, quasi dimenticavo! Il proprietario del Bar GM, Leonardo, è uno dei migliori ballerini di salsa del napoletano e dunque le serate latine e la programmazione musicale del bar trasformano per alcune notti alla settimana la Via Roma e il porto di Procida in un mini-salsodromo estilo Puerto Rico (o La Havana, al gusto). Comincio a pensare che salsa y cumbia mi seguano ovunque vada, anche nelle mediterranee isolette nostrane. Bienvenidos.
Notalo. Il qui presente post tocca tangenzialmente le problematiche latino americane per dedicarsi, una volta tanto, ai piaceri nostrani. Non è stato concepito e scritto su richiesta o pressione da parte della comunità procidana a meno che non si consideri tale il convincimento sincero provocatomi da alcuni liquori e distillati a base di limone che mi sono stati stati somministrati in quelle terre. Non sono nemmeno socio o azionista degli esercizi citati nel post ma ci farei un pensierino se i pesos messicani avessero un qualche minimo valore nel resto del mondo. Grazie.