Carino delizioso, un amore, attento e delicato, tanto divertente e intelligente…
All’uscita del cinema era un tripudio di complimenti. Per i presenti la visione di questo film è stata un vero inno alla gioia. Tutti sono stati presi in contropiede dalla trama e dalla presenza scenica del protagonista, Guillaume Gallienne e, in effetti, da un attore che esce dall’Académie française non potevamo attenderci altro! Dopo il trionfo a Cannes 2013 e un successo stellare al botteghino di casa propria, la storia di Guillaume sta per arrivare nei nostri cinema e vi garantisco sia tanto divertente quanto incroyable.
Guillaume nasce in una famiglia borghese, frequenta le migliori scuole, vive in un ambiente aperto, in cui tutti vogliono dimostrare di essere comprensivi. Sin da piccolo, fratelli e familiari si impegnano a sottolineare quanto lui sia diverso, e la presenza di una madre di carattere, che induce soggezione, porta il giovane da un lato ad assecondare le voci e dall’altro a provare una vera e propria adorazione per quella figura femminile tanto forte.
La trama di “Tutto sua Madre” è davvero particolare. Definita da alcuni come un coming out al contrario, in effetti, è bizzarra e soprattutto ci fa rendere conto di come possa accadere tutto e il contrario di tutto. Ma facciamo un passo indietro. Dicevamo che Guillaume sin da piccolo è considerato diverso, genitori e fratelli vivono nella convinzione che sia gay. Troppa attenzione ai particolari, pessime performance sportive e quell’adorazione per la madre sono ritenuti inequivocabili segni delle inclinazioni del giovane. Anche il ragazzo alla fine si convince e inizia un percorso di crescita e esplorazione della sua (omo)sessualità. A un certo punto però qualcosa non gli quadra e… le cose si complicano non poco!
Il film nasce dalla volontà di portare su grande schermo una storia scritta per il teatro, dove lo stesso Guillaume porta in scena da oltre un decennio questo spettacolo e in cui interpreta tutte le figure che popolano la narrazione. Al cinema, invece, gli è concesso concentrarsi sui due grandi protagonisti: sé stesso e la madre. E il risultato è di un’eccellenza sopraffina. Perché alla fine assistiamo a un’irresistibile commedia, a un vero dramma da vivere, se ci mettiamo nei panni di un già molto confuso adolescente, e a un grande tributo, un vero ringraziamento, a chi ci ha cresciuto, a quella famiglia che farà anche milioni di errori ma che ci ama e supporta sempre, con le migliori intenzioni.
“Tutto sua Madre” porta in luce, oltre al problema dell’identità sessuale, dell’essere adolescenti, e delle dinamiche familiari, anche – anzi, soprattutto – messaggi positivi. La commedia funziona grazie ad un eroe che è stoico, subisce ma non molla, e alla fine vince tutto. Guillaume oggi è forte e realizzato e un po’ è merito di quello spettacolo (a metà tra l’esorcismo e il tributo) che da quindici anni lo fa salire su un palco indossando i panni di sua madre.
Qualunque sia la realtà, di fatto questo film riesce ad essere profondo, delicato, drammatico, reale, divertente e a distinguersi dal marasma di altre pellicole. Insomma, merita un bell’applauso.