APRILE A FIRENZE.
Mercoledì prossimo: tutti a Roma! Questo era l’invito del “Bollettino della Pieve”. Un vecchio, non più saggio perché, passati troppi anni non diceva più il vero, consigliava di indossare una camicia nera. Invece si trattava della gita parrocchiale. Dopo aver parlato, il papa polacco fece il giro della sala. Di dove sei ? Domandò mentre stringeva la mano al Sindaco. Di Montopoli, fu la risposta. Il piovano a fianco disse: “Diocesi di San Miniato”. Con lo sguardo nello sguardo, stringendo ancora la mano, il papa disse: “Bravo”. (Ricordo da un racconto di Tirella).
D E S I D E R A T A
Passa tranquillamente tra il rumore e la fretta, e ricorda quanta pace può esserci nel silenzio.
Finché è possibile senza doverti abbassare, sii in buoni rapporti con tutte le persone.
Di’ la verità con calma e chiarezza;
e ascolta gli altri, anche i noiosi e gli ignoranti; anche loro hanno una storia da raccontare.
Evita le persone volgari ed aggressive; esse opprimono lo spirito.
Se ti paragoni agli altri, corri il rischio di far crescere in te orgoglio e acredine,
perché sempre ci saranno persone più in basso o più in alto di te.
Gioisci dei tuoi risultati così come dei tuoi progetti.
Conserva l’interesse per il tuo lavoro, per quanto umile;
è ciò che realmente possiedi per cambiare le sorti del tempo.
Sii prudente nei tuoi affari, perché il mondo è pieno di tranelli.
Ma ciò non acciechi la tua capacità di distinguere la virtù;
molte persone lottano per grandi ideali, e dunque la vita è piena di eroismo.
Sii te stesso.
Soprattutto non fingere negli affetti e neppure sii cinico riguardo all’amore;
poiché a dispetto di tutte le aridità e disillusioni esso è perenne come l’erba.
Accetta benevolmente gli ammaestramenti che derivano dall’età,
lasciando con un sorriso sereno le cose della giovinezza.
Coltiva la forza dello spirito per difenderti contro l’improvvisa sfortuna.
Ma non tormentarti con l’immaginazione.
Molte paure nascono dalla stanchezza e dalla solitudine.
Al di là di una disciplina morale, sii tranquillo con te stesso.
Tu sei un figlio dell’universo, non meno degli alberi e delle stelle; tu hai diritto ad essere qui.
E che ti sia chiaro o no, non vi è dubbio che l’universo ti si stia schiudendo come dovrebbe.
Perciò sii in pace con Dio, comunque tu Lo concepisca,
e qualunque siano le tue lotte e le tue aspirazioni,
conserva la pace con la tua anima pur nella rumorosa confusione della vita.
Con tutti i suoi inganni, i lavori ingrati e i sogni infranti, è ancora un mondo stupendo.
Fai attenzione.
Cerca di essere felice.
-Anonimo-
(Baltimora anno 1692)