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Dal Parco delle Madonie alla perla di Sicilia

Creato il 05 luglio 2011 da Yellowflate @yellowflate

Dal Parco delle Madonie alla perla di SiciliaLe ultime montagne del palermitano, il Massiccio delle Madonie, formano un arco naturale che segue la costa fra Termini Imerese e Cefalù ed incorniciano una lunga e stretta pianura formata nel tempo dal fiume Imera.

In questa piana, diventata famosa per la produzione di carciofi, si fondono la modernità delle industrie, il colore smeraldo del mare, una sterminata spiaggia ed il ricordo del lungo passato mitico.

Le Madonie, legate alla presenza dei Greci e dei Cartaginesi, come pure alle corse automobilistiche della Targa Florio si arrampicano tra le curve di un paesaggio veramente spettacolare. Il Parco delle Madonie,con i suoi paesini ancora integri, è un complesso dolomitico tra boschi di abeti che degrada con colline di querce ed olivi secolari, verso il mare di Cefalù, in una distesa di biondo grano e di terre, verso quella Sicilia interna che è tutta da scoprire.

Il suo ammirabile paesaggio corre lungo la costa, si incunea nelle pieghe dell’entroterra e si mostra in tutta la sua complessità; e, all’orizzonte, nelle giornate limpide, pare che le isole Eolie ci seguano tra cielo e mare.

Coperto da zone verdeggianti, il complesso delle Madonie è protetto dall’omonimo Parco naturale regionale. Zone ricchissime di acqua, dove sussistono ancora vecchi mulini, si alternano a superfici asciutte ed intorno eremi, monasteri chiese, sorgono negli angoli più singolari.

Dal Parco delle Madonie alla perla di Sicilia
Quasi 40.000 ettari di terreno che raggiungono i 2000 metri di altezza: uno dei più territori più belli ed incontaminati della Sicilia, ideale per escursioni, un ambiente di straordinario  valore naturalistico e biogeografico. Qui crescono spontanee un gran numero di specie vegetali siciliane, come pure orchidee ed alberi secolari, faggi, querce, roverelle, che compongono il patrimonio dell’area; tra la fauna, oltre all’Apollo, splendida farfalla dai colori delicati, anche una folta famiglia di rapaci, tra cui l’Aquila di Bonelli.

Cefalù è in una posizione baricentra tra le Madonie ed i paesi di questo tratto di costa tirrenica; ricca di storia e di mare è una delle mete preferite specie dal turista straniero. Splendida cittadina di mare, posta su di un promontorio che chiude ad est il golfo di Termini Imerese e sovrastata da un’imponente rupe di calcare è inclusa nel club de  I borghi più belli d’Italia, ossia un’esclusiva associazione di piccoli centri italiani che si distinguono tra l’altro per grande interesse artistico, culturale e storico, per l’armonia del tessuto urbano, vivibilità e servizi ai cittadini.
Il suo centro storico si affaccia da due lati sul mare in un sistema perpendicolare di stradine, che dalla roccia scende verso il mare, che portano a chiese, conventi e palazzi signorili con facciate bicrome. Il museo, piccolo ma interessante, conserva il celebre Ritratto di Ignoto di Antonello da Messina, mentre un sentiero conduce alla sommità di una rupe dove albergano i resti del Tempio di Diana e del Castello Normanno.

Cefalù è il suo Duomo che si apre su una piazza e che fu la prima, in ordine cronologico, delle belle e numerose cattedrali normanne siciliane. La costruzione, che si protrasse per anni e che forse non vide mai un termine in base al progetto originale, si attiene al classico schema basilicale a tre navate divise da due file di colonne. Due imponenti torri a quattro piani inquadrano la facciata e sono culminate da due singolari coperture piramidali che caratterizzano in modo unico il profilo del Duomo, che, insieme allo sfondo della Rocca e al blu del mare appartiene all’immagine iconografica più classica di Cefalù.

Dal Parco delle Madonie alla perla di Sicilia

Una doppia fila di archetti su colonnine decora la facciata, che è preceduta da un portico a tre archi il centrale a tutto sesto, i laterali a sesto acuto. Un unico stupefacente portale riccamente decorato, ci conduce all’interno della Chiesa. All’interno, l’impianto, a croce latina, presenta otto colonne di granito per lato, che dividono la basilica in tre navate e sorreggono poderosi archi a sesto acuto; la pavimentazione in pietra grigia locale contribuisce a conferire all’interno un aspetto severo ed imponente.Particolarissima l’opera di maestria e ingegno nelle vetrate colorate della navata, dove frammenti di resine e vetro sono ricami arabescati.
Da qui si osserva un paesaggio di particolare fascino sul mare su cui si affacciano le antiche case e la lunga spiaggia di sabbia fine, una delle più belle di tutta la costa settentrionale.

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