Dal Porcellum al Lodo Betelgeuse

C'è qualcosa di ammaliante nel Porcellum che affascina i nostri politici. A suo tempo fu escogitato dal centrodestra per azzoppare quella che allora si immaginava una prossima grande vittoria elettorale del centrosinistra. Poi Berlusconi compì una grande rimonta, facendo dimenticare il quinquennio disastroso del suo governo, la vittoria di Prodi fu risicatissimaed il Porcellum si ritorse contro l'ideatore. Da allora, nonostante tante chiacchiere, il Porcellum continua a godere di ottima salute. Garantisce al politico populista (Berlusconi, Grillo, Renzi se vogliamo, aspettiamo alla prova) il controllo assoluto sul parlamento in caso di vittoria, oppure a meno di un clamoroso rovescio un potere interdittivo al Senato. Negli ultimi giorni il Giornale ha ripetutamente attaccato Renzi (assenteista, gabellatore, truccatore dei conti ecc.), insomma: se ce ne fosse stato bisogno è una prova che Berlusconi si sta preparando a nuove elezioni. In fondo i sondaggi gli sono favorevoli (non gli accadeva da un lusto, più o meno) e per lui -condannato in 3° grado, definitivamente delinquente- questa legislatura è finita. Torcere le norme e le istituzioni per restituirgli una verginità fittizia sarebbero la fine dello Stato di diritto. Da repubblica delle banane, a repubblica del Banana. Quindi, non avendo la compiacente maggioranza parlamentare pronta a votare, ad esempio, che una ragazzina è prostituta e minorenne solo per la legge italiana, mentre su Betelgeuse se a 17 anni frequenti un vecchio sporcaccione è assolutamente decoroso, anzi!, a questo punto (e nonostante i Violante, confusi o peggio) se il parlamento è pronto a sbatterti fuori, è meglio far saltare il gioco. In caso di vittoria è pronto l'ennesimo Lodo Betelgeuse, in caso di pareggio per non distruggere del tutto l'economia di questo paese gli concederà una qualche indegna verginità. Nel caso peggiore... si tornerà esattamente ad oggi. Con un vecchio delinquente amante delle ragazzine ed un allontanamento dal parlamento per indegnità morale.