Dal reportage alla narrativa, dal giornale al libro

Creato il 14 maggio 2015 da Redazione Firstmaster Magazine @FirstMasterFad
"Anziché un articolo avevo partorito un piccolo libro [per] tentar d'aprire gli occhi a chi non vuol vedere, sturare le orecchie a chi non vuol udire, indurre a pensare chi non vuol pensare"

Così Oriana Fallaci, racconta come fosse partita per un articolo per il Corriere della Sera e fosse tornata con un libro ("La rabbia e l'orgoglio"): "anziché un articolo avevo partorito un piccolo libro. Per darlo al giornale dovevo tagliarlo, ridurlo a una lunghezza accettabile. [...] mi offrì perfino di pubblicarlo in due puntate. Due tempi. Cosa che rifiutai perché un urlo non si può pubblicare in due tempi. A pubblicarlo in due tempi non avrei avuto lo scopo che mi proponevo cioè tentar d'aprire gli occhi a chi non vuol vedere, sturare le orecchie a chi non vuol udire, indurre a pensare chi non vuol pensare"
Questo succede quando il reporter è partecipe della sua "missione" e avverte l'angustia delle mille o duemila parole di un articolo. Avverte la necessità di uscire dai limiti esplicativi e descrittivi dell'articolo, e vuole chiarire i perché e i percorsi che hanno condotto al verificarsi di un evento.

Reportage, New Journalism, non fiction e faction

L'evoluzione del reportage in forma narrativa ha dato vita al New Journalism (v. Tom Wolfe, 1973), un giornalismo a matrice letteraria, probabilmente all'origine della distinzione tra letteratura fiction e non fiction. Un genere che
Di certo, il reportage narrativo ha lanciato la nuova figura di un giornalismo che riesce a coniugare informazione, divulgazione e intrattenimento letterario. Un nuovo genere che Raymond Williams ha definito (con poca fortuna), genere faction: fact e fiction. Un genere che in Italia ha come punto di riferimento Roberto Saviano, che all'informazione, alla divulgazione e all'intrattenimento letterario ha saputo aggiungere l'impegno sociale. Una convergenza di stili e di intenti che ha prodotto , venduto in milioni di copie e tradotto in 52 Paesi.
Giulia Massi, dal corso online gratuito di giornalismo e fotografia (FirstMaster).


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