Se prima c’era qualche sospetto oggi ve n'è piena contezza: sindacato e politica sono andati da sempre a braccetto! Così dopo il fallito tentativo di portare al Quirinale un ex sindacalista, oggi il Pd affida le sorti piuttosto incerte di quel che resta della propria Segreteria nazionale all’ex numero uno della Cgil, Guglielmo Epifani!
E allora, senza stare lì a “sindacalizzare” le “onorevoli” poltrone cui sono approdati nel corso degli anni i vari Lama, Benvenuto, Bertinotti, Marini, Del Turco, D’Antoni, Cofferati, Polverini e via discorrendo, viene il sospetto che certi accordi, certi contratti, talune manifestazioni di piazza e diverse iniziative sindacali non siano state portate avanti solo e soltanto nell’escluisvo interesse dei lavoratori, ma piuttosto sotto dettatura della politica, in base alle convenienze dei partiti.
E in un tempo in cui si reclama a gran voce l’autonomia della magistratura e la netta separazione tra i poteri dello Stato, forse passa fin troppo sotto tono il fatto che il sindacato sia diventato ormai da anni il serbatoio naturale dei partiti politici. Insomma la sensazione è che i sindacalisti, a fine mandato, male che vada vengano sempre ricompensati con un posto a Montecitorio per i servigi resi al "Palazzo"! La percezione che si ha dei sindacalisti è quella che si tratti di “gente” - non tutta ad onor del vero - messa lì per tenere "buoni" i lavoratori con salari da "terzo mondo" secondo le direttive dei partiti politici di riferimento!
Ma forse è solo una “sensazione”! Naturalmente, la stessa che si avverte per certi magistrati, taluni giornalisti e gente che comunque gode di una certa visibilità pubblica, che è pagata con denari pubblici per garantire un “servizio pubblico”, ma che invece "lavora" per uno sponsor!
E' forse anche per questo che l’Italia è il fanalino di coda dell’Europa?
E’ forse anche per questo che il potere d’acquisto dei salari è crollato di botto, tanto che gli italiani sono i cittadini europei che guadagnano di meno e i più tar-tassati dell’eurozona?
E’ forse anche per questo che il sistema pensionistico è stato violentato da provvedimenti che collocano un lavoratore in pensione quando ormai "non ne può più" e per giunta con un assegno previdenziale di gran lunga inferiore all’ultimo stipendio percepito?
E’ forse anche per questo che in Italia cresce la disoccupazione, il precariato, il debito pubblico, le tasse, l'evasione e per contro i diritti dei lavoratori vengono sempre meno?
E’ mai possibile che anni ed anni di battaglie sindacali siano stati barattati per una poltrona a Montecitorio? Allora diviene più che legittimo il sospetto che l’Italia e gli italiani stanno come stanno perché anche il sindacato in questi anni non ha fatto a pieno il proprio dovere: stare dalla parte dei lavoratori e non da questa o da quella parte politica! Ma non sarebbe meglio per tutti se i politici tornassero a fare per davvero i politici, i sindacalisti i sindacalisti, i magistrati i magistrati e perchè no, i giornalisti i giornalisti?
Magazine Attualità
Dal sindacato alla politica il passo è breve, ma pernicioso!
Creato il 13 maggio 2013 da Freeskipper
Se prima c’era qualche sospetto oggi ve n'è piena contezza: sindacato e politica sono andati da sempre a braccetto! Così dopo il fallito tentativo di portare al Quirinale un ex sindacalista, oggi il Pd affida le sorti piuttosto incerte di quel che resta della propria Segreteria nazionale all’ex numero uno della Cgil, Guglielmo Epifani!
E allora, senza stare lì a “sindacalizzare” le “onorevoli” poltrone cui sono approdati nel corso degli anni i vari Lama, Benvenuto, Bertinotti, Marini, Del Turco, D’Antoni, Cofferati, Polverini e via discorrendo, viene il sospetto che certi accordi, certi contratti, talune manifestazioni di piazza e diverse iniziative sindacali non siano state portate avanti solo e soltanto nell’escluisvo interesse dei lavoratori, ma piuttosto sotto dettatura della politica, in base alle convenienze dei partiti.
E in un tempo in cui si reclama a gran voce l’autonomia della magistratura e la netta separazione tra i poteri dello Stato, forse passa fin troppo sotto tono il fatto che il sindacato sia diventato ormai da anni il serbatoio naturale dei partiti politici. Insomma la sensazione è che i sindacalisti, a fine mandato, male che vada vengano sempre ricompensati con un posto a Montecitorio per i servigi resi al "Palazzo"! La percezione che si ha dei sindacalisti è quella che si tratti di “gente” - non tutta ad onor del vero - messa lì per tenere "buoni" i lavoratori con salari da "terzo mondo" secondo le direttive dei partiti politici di riferimento!
Ma forse è solo una “sensazione”! Naturalmente, la stessa che si avverte per certi magistrati, taluni giornalisti e gente che comunque gode di una certa visibilità pubblica, che è pagata con denari pubblici per garantire un “servizio pubblico”, ma che invece "lavora" per uno sponsor!
E' forse anche per questo che l’Italia è il fanalino di coda dell’Europa?
E’ forse anche per questo che il potere d’acquisto dei salari è crollato di botto, tanto che gli italiani sono i cittadini europei che guadagnano di meno e i più tar-tassati dell’eurozona?
E’ forse anche per questo che il sistema pensionistico è stato violentato da provvedimenti che collocano un lavoratore in pensione quando ormai "non ne può più" e per giunta con un assegno previdenziale di gran lunga inferiore all’ultimo stipendio percepito?
E’ forse anche per questo che in Italia cresce la disoccupazione, il precariato, il debito pubblico, le tasse, l'evasione e per contro i diritti dei lavoratori vengono sempre meno?
E’ mai possibile che anni ed anni di battaglie sindacali siano stati barattati per una poltrona a Montecitorio? Allora diviene più che legittimo il sospetto che l’Italia e gli italiani stanno come stanno perché anche il sindacato in questi anni non ha fatto a pieno il proprio dovere: stare dalla parte dei lavoratori e non da questa o da quella parte politica! Ma non sarebbe meglio per tutti se i politici tornassero a fare per davvero i politici, i sindacalisti i sindacalisti, i magistrati i magistrati e perchè no, i giornalisti i giornalisti?
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