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Dal Sudamerica un monito per l' Europa

Creato il 13 dicembre 2011 da Bruno
Dal Sudamerica un monito per l' Europa
Come in un brutto film di fantascienza l' astronave Europa, spinta a velocità interstellare da una squadra al comando psicologicamente alterata verso l' inseguimento forzoso del miraggio erotizzante e ingrifante dei "Nudi Mercati", è inevitabilmente finita in un "paradosso spazio-temporale" da cui non si riesce ad andare più nè avanti nè indietro: nè verso una concreta unificazione europea, nè verso un ritorno alle singole sovranità nazionali.
E adesso piantatela, blogger e analisti istupiditi da pseudo-ideologismi idioti, di dare la colpa di tutto ciò alla sola "America" ( definire, please ! ) come se qui fossero tutti poveri mentecatti e onesti coglionazzi succubi di una volontà aliena al cui raggio trainante non si riesca a sottrarsi: quando c'è una tale unitarietà d' intenti, quando la direzione tracciata è sempre inequivocabilmente unica, quando l' intera élite alla guida è in stato di perenne alterazione mentale, obnubilata da erezione permanente e da priapismo cronico indotto dalla vista dei mortiferi genitali di sirene finanziarie extragalattiche, bisogna quantomeno presupporre una colpevole unitarietà d' intenti che unifica l' intera élite occidentale.  Si trattasse anche solo di ignavia e stupidità.
Ma come recita il ben noto proverbio ahimè, "pecunia non olet", ed anzi cementifica il potere mafioso rendendolo perfettamente coeso, e riuscendo perfettamente in questa sua azione unificante delle varie élite nazionali ( termine ancora troppo nobile per definire questa accolita di gretti criminali ) dove le più nobili ideologie han sempre fallito. Peccato che troppo potere e troppo denaro finiscano sempre per dare alla testa peggio di un brutto trip, e finiranno, nella più classica delle tradizioni mafiose, per cementificare definitivamente questa stessa corrotta e fredda dirigenza in uno splendido mausoleo, buono per mostrare alle future scolaresche in gita l' infinita stupidità e colpevole ingordigia che ispirò lo sciagurato inizio di questo millennio.  
( E quando un' élite è talmente coesa nel perseguimento di un' ossessione, quando l' intera opposizione è pervasa e conquistata dalla stesso malato e perverso "Pensiero Unico", beh ... non ci sono cazzi: questa roba qui si chiama "complicità", non "oppressione", e non mi interessa sapere in quale percentuale di interessi si esplichi: sempre di COMPLICITA' si tratta.  E piantatela quindi una volta per tutte di stracciarmi i maroni con la storiella ritrita dell' oscuro impero del male che combatte contro uno sprovveduto, bonario ma fesso "Luke Skywalker": come il protagonista del film potreste fare l' amara scoperta che l' odiato nemico vi è molto più prossimo e familiare di quanto non avreste mai osato pensare ).
Così il trip allucinato dei nostri governanti ( occulti e palesi, non c'è differenza; anzi mettiamoci dentro anche l' intera opposizione, gli attivisti, gli intellettuali e gli alternativi del web ) ci ha condotto ( noi miseri mortali che non avendo niente di "sovranazionale e intergalattico" siamo miserevolmente e strettamente legati al nostro metro quadro di nazionalissimo territorio per la nostra sopravvivenza ) in questo cul-de-sac, in questa terra di nessuno tra le due opposte galassie finanziaria e territoriale, e come astronauti ormai scollegati da ogni ancoraggio siamo destinati a rinsecchirci vagando nello spazio profondo, impossibilitati sia a tornare al sicuro della nostra navicella spaziale che a progredire verso quegli orizzonti che poi per noi tanto radiosi non si sono mai presentati, nè tantomeno cominceranno a farlo ora.
Dal Sudamerica un monito per l' EuropaVa da sè che la vera ragione dell' ostinazione della dirigenza trasnazionale a non voler cercare nessuna salvezza per noi miseri astronauti, ( naufraghi sacrificabili della grande epopea in corso ), sta, ancora una volta, interamente dentro alla logica finanziaria stessa che prevede una concretizzazione ad oltranza dei crediti virtuali maturati da questa mafia affarista sulla nostra pellaccia: dovete morire risucchiati dal vuoto finanziario extragalattico, altro che far ritorno alla navicella Italia, o ancor peggio sbarcare sul satellite Europa su cui è sempre stato volutamente impedito il formarsi di un' atmosfera respirabile per voi miseri mortali.
E quindi ci sia d' esempio ( e soprattutto la sia a questa dirigenza collusa e ipocrita ) la lezione magistrale fornitaci in questo senso dal Sudamerica, che essendo formato da Nazioni ed élite da sempre meno vigliaccamente attaccate al soldo e dove anche il potere è sempre stato pervaso da un superiore senso di integrità morale, ben lungi dal compromettersi in una sempiterna corrispondenza d' amorosi sensi col vecchio e viscido Zio Sam, da quell' abbracio mortale hanno già da tempo saputo svincolarsi ed ora tentano la ben più ardua impresa di una sincera unificazione sudamericana sotto l' egida del neonato "Celac".
Un pensiero unificante che vivaddio cerca di guardare ( udite udite ) non al mero profitto spropositato di èlite corrotte, ma ad un più diffuso benessere ed equità sociale: a dimostrare ancora una volta che è sempre l' "Utopia", ossia la pura idea della direzione che si intende veramente perseguire a generare il modello sociale e la forza per realizzarlo, e non il contrario ... E anche questo è ora di ficcarselo bene in zucca.
Dal Sudamerica un monito per l' EuropaLa Comunità degli Stati Latino-americani e Caraibici ( CELAC )
( Tratto da ComeDonChisciotte )
Mentre la maggior parte del mondo è in crisi e le proteste esplodono per tutta l'Europa e gli Stati Uniti, le nazioni del Caribe e dell'America Latina costruiscono il consenso, progrediscono nella giustizia sociale e aumentano la cooperazione positiva nella regione. Negli ultimi dieci anni hanno avuto luogo trasformazioni sociali, politiche ed economiche in paesi come Venezuela, Bolivia, Ecuador, Nicaragua, Uruguay, Argentina e Brasile attraverso processi democratici, che hanno portato a una concreta riduzione della povertà e della disuguaglianza di reddito nella regione, oltre ad un notevole aumento dei servizi sociali, della qualità della vita e della partecipazione diretta al processo politico.
Una delle iniziative principali di questo secolo da parte dei governi innovativi dell'America del Sud è stata la creazione di nuove organizzazioni regionali che promuovono l'integrazione, la cooperazione e la solidarietà tra le nazioni vicine. Cuba e Venezuela hanno iniziato questo processo nel 2004 con il finanziamento dell'ALBA, l’Alleanza Boliviana per le Americhe, che ad oggi comprende Bolivia, Ecuador, Nicaragua, Dominica, Saint Vincent e Grenadine, Antigua e Barbuda e Honduras. Inizialmente l'ALBA era stata costituita in risposta al fallito tentativo del governo statunitense di imporre una FTAA, Zona di Libero Scambio delle Americhe nella regione. Oggi l'ALBA è una florida organizzazione multilaterale i cui membri condividono vedute politiche simili per il loro paesi e per la regione e che include molti accordi di cooperazione in ambito economico, sociale e culturale. La base fondamentale del commercio tra le nazioni dell'ALBA è la solidarietà e il mutuo beneficio. Non c'è competizione, sfruttamento o tentativo di prevaricare. L'ALBA possiede anche una sua propria valuta, il SUCRE, che permette un commercio tra gli stai membri indipendente dal dollaro americano.
Nel 2008 era stata ufficialmente istituita l'UNASUR – Unione delle Nazioni dell'America del Sud - come corpo regionale per rappresentare gli stati sudamericani. Mentre l'ALBA è molto più consolidato come voce politica unica, l'UNASUR rappresenta una diversità di posizioni politiche, di modelli economici e di vedute per la regione. Tuttavia i membri dell'UNASUR condividono lo stesso scopo di lavorare per raggiungere l'unità regionale e garantire la risoluzione dei conflitti in modo pacifico e per via diplomatica. L'UNASUR ha già giocato un ruolo chiave nella risoluzione pacifica dei conflitti in Bolivia, specialmente durante il tentato golpe contro il governo di Evo Morales nel 2008 e ha anche moderato con successo il grave conflitto tra Colombia e Venezuela, portando al ripristino delle relazioni nel 2010.
Duecento anni fa, l'eroe dell'indipendenza dell'America del Sud Simon Bolivar, nativo del Venezuela, sognava di costruire l'unità regionale e creare una “Patria Grande” in America Latina. Dopo aver ottenuto l'indipendenza di Venezuela, Bolivia, Ecuador e Colombia e aver combattuto i colonialisti in diversi paesi del Caribe, Bolivar tentò di realizzare il suo sogno. I suoi sforzi furono sabotati da potenti interessi che si opponevano la creazione di un blocco regionale solido, e alla fine, con l'aiuto degli Stati Uniti, Bolivar fu spodestato dal suo governo in Venezuela e morì isolato in Colombia alcuni anni dopo. Nel frattempo, il governo statunitense aveva provveduto a implementare la Dottrina Monroe, un decreto in principio emanato dal presidente James Monroe nel 1823 per assicurarsi il dominio e il controllo americano sulle nazioni caribiche e sudamericane appena liberate.
Quasi duecento anni di invasioni, interventi, aggressioni, colpi di stato e ostilità condotte dal governo degli USA contro le nazioni dell'America Latina hanno offuscato il XIX e XX secolo. Alla fine del secolo scorso Washington era riuscita con successo a imporre governi in ogni stato caribico e sudamericano subordinati alla sua agenda, eccezion fatta per Cuba. La Dottrina Monroe era stata completata e gli USA si sentivano fiduciosi del loro controllo sul “cortile di casa”.
Il cambiamento inaspettato in Venezuela all'inizio del XXI secolo, precedentemente considerato come il più stabile e subordinato partner di Washington, è stato un vero colpo per gli Stati Uniti. Hugo Chavez era stato eletto presidente ed era iniziata una rivoluzione. Un tentato colpo di stato nel 2002 non era riuscito a sovvertire l'avanzata della Rivoluzione Boliviana e la diffusione della febbre rivoluzionaria nella regione. Presto seguì la Bolivia, poi il Nicaragua e l'Ecuador. Argentina, Brasile e Uruguay scelsero presidenti socialisti, due dei quali ex-combattenti di guerrilla. Iniziarono ad avere luogo importanti cambiamenti in tutta la regione a mano a mano che la gente di questo vasto, diverso e ricco continente cominciava a prendere potere ed a far sentire la sua voce.
Le trasformazioni sociali in Venezuela, che dettero voce al potere del popolo, divennero un esempio per le altre nazioni, come la sfida di Chavez all'imperialismo statunitense. Cresceva un forte sentimento di sovranità e indipendenza dell'America Latina, raggiungendo persino coloro con governi in linea con gli interessi e il controllo multinazionale degli Stati Uniti.
Il 2 e 3 dicembre del 2011 è nata la CELAC – Comunità degli Stati dell'America Latina e dei Caraibi - e la travolgente forza di un continente di circa 600 milioni di persone ha realizzato il sogno dell'unità vecchio di duecento anni. I trentatre stati membri della CELAC sono tutti d'accordo sull'indiscutibile necessità di costruire un'organizzazione regionale che rappresenti gli interessi e che escluda la presenza autoritaria degli USA e del Canada. Mentre la CELAC si prende del tempo per consolidarsi, non c'è da sottovalutare l'eccezionale impegno che i trentatre stati hanno messo in evidenza al momento del suo avvio a Caracas in Venezuela.
La CELAC dovrà superare i tentativi di sabotare e neutralizzare la sua espansione e la sua resistenza e le minacce ed i tentativi di dividere gli stati membri saranno numerose e frequenti. Ma la resistenza dei popoli dell'America Latina e del Caribe, che hanno ripreso questo cammino di unità ed indipendenza dopo quasi duecento anni di aggressione imperialista, dimostra la potente forza che ha portato questa regione a divenire un'ispirazione per coloro che cercano la giustizia sociale e la vera libertà in tutto il mondo.
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Fonte: The Community of Latin American and Caribbean States (CELAC)
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