“Sono un sostenitore del Top 16. Il rugby d’alto livello in Francia deve allargarsi, servono due posti in più”. Rientra così sulle scene (mediatiche) il presidente del Tolone Mourad Boudjellal.
Una dichiarazione che farà rumore per due motivi: primo, è stata rilasciata prima di Perpignan-Tolone, e il presidente del club catalano Paul Goze è uno dei più accalorati sostenitori del passaggio al Top 16.
Secondo: perché le motivazioni addotte da Boudjellal all’allargamento toccano il tasto più sensibile, e cioè i soldi e i rapporti con la federazione e la nazionale francese. Sentitelo: “I contrari al Top 16 dicono che ci sarebbe un problema di calendari. Hanno ragione, ma io dico che i calendari non sono un nostro problema. I giocatori sono sotto contratto con noi, con i club, li paghiamo noi. Non è dunque normale che siano i club a dover patire il problema-calendari. Le cose in realtà sono molto semplici: noi club ci prendiamo le nostre date e gli altri (la nazionale, ndr) si prendono quello che resta”.
Poi prosegue: “Si dice che ci sono troppe partite? E’ vero solo per gli “internazionali”, e si tratta di circa 40 giocatori, ma in Francia ci sono circa 700 giocatori professionisti? Dobbiamo fare un regolamento basato su una minoranza?”.
Recentemente Pierre-Yves Revol il presidente della LNR, la lega francese che gestisce il Top 14, aveva detto di essere fermamente contrario all’allargamento, per motivi economici, organizzativi e pure etici.
I presidenti dei club francesi sembrano spaccati, ma quelli disposti a imbarcarsi in una guerra di religione sono pochi. Di certo nella stagione 2012-2014 il campionato francese sarà ancora a 14 squadre, dopo chissà.