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Dal V-day al V-attimo: sul “pensiero debole” di Gianni Vattimo per il M5S e sui rischi del mo-lo-clicco strano.

Creato il 16 gennaio 2014 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali

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280px-Jean-Luc_Picarddi Rina Brundu. Dunque: sei lì che vuoi saperne di più sul gossip politico del giorno: la presunta adesione di Gianni Vattimo al M5S di Grillo e Casaleggio. Com’è come non è arrivi direttamente su un misteriosissimo post “in terza persona” titolato: “Politica, avventure di un eurodeputato senza partito” e cominci a leggere: “Dunque: sei un professore universitario che a un certo punto, dieci, no venti anni fa, ha deciso di “scendere”(?) in politica. Comincia dal PdS. Veltroni lo fa eleggere al Parlamento europeo, come indipendente….”.

“’Azz!” ti dici, “ma ‘ndo cavolo sono finita? Vuoi vedere che ho di nuovo cliccato-strano? E di quale professore che ha militato tra le fila PC-ExPCI-PDS stiamo parlando?”. Certo, sembrerebbe di capire che si tratta di un professionista (anche politico) che sa il fatto suo: prima – molto prima di Renzi – aveva inteso rottamare D’Alema e quando orgogliosamente, ossimoricamente, catto-comunista, già volava a Cuba da Castro. “Sarò finita sul blog di Minà?” mi interrogo, ma nicchio e tentenno, Minà non mi è mai parso particolarmente attivo con l’antiberlusconismo; soprattutto, non mi risulta che abbia contattato amichevolmente Di Pietro per poi candidarsi “senza successo” con il PdCI (che per inciso sono gli ex-PCI, ex-DPS, ex-cet. Ex-cet.).

L’arcano digitale si infittisce e la faccenda si ingarguglia: l’ermetico eroe del post è infatti uno che “riesce a rientrare al Parlamento Europeo, grazie a una opzione di De Magistris”; più tardi si sarebbe incasinato con i NoTav al punto che il PD lo avrebbe relegato al rango di “cattivo maestro”. Lontano dal rinunciare alla sua idea di “lotta”, il nostro sarebbe poi tornato da Di Pietro nonostante le cose non stessero andando per il verso giusto; ma come sovente accade (accade?), non tutto il male vien per nuocere dato che, si legge: “il futuro di IdV in Italia sembra comunque legato alla possibilità di ritornare nell’area Pd. Un possibilità a cui il trombando professore non è interessato”.

Trombando? Sono sempre più convinta che non si tratti del blog di Minà ma non vedo neppure campi tricolori dove si avventurano anelanti cavalieri azzurri. “Che fare?”. Per quanto digitalmente spaesata – non sono io che mi domando cosa fare, quanto piuttosto il suddetto impenetrabile interlocutore quasi-in-carriera politica che un (v-)attimo prima di far squillare il telefono muto di Grillo e di lasciare un messaggio sulla segreteria di Casaleggio si chiede appunto: “Che fare? Unica via verosimile (nda per trovare un Partito), provare con i Cinque Stelle, visto che sono l’alternativa ai due schieramenti “di regime”; senza dimenticare inoltre che lui (i.e. il nostro) “sarebbe il primo deputato europeo dei Cinque Stelle! Non è un’idea da buttare!”.

Tanto delirio mi basta: sulla presunta adesione del professor Gianni Vattimo al M5S mi informerò domani, mi dico. Mi clicco-fuori dall’incredibile ”pubblicazione” digitale sentendomi un poco come la mitica ciurma del capitano Jean-Luc Picard mentre andava dove nessun uomo (e/o nessuna donna) era mai stato prima; ma mio malgrado anche più allertata sui rischi del mo-lo-clicco strano.

Featured image, Patrick Stewart nel ruolo del mitico capitano Jean-Luc Picard (Star Trek: The Next Generation), che in quanto al masticar filosofia non era secondo a nessuno, neppure a Gianni Vattimo.

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