Gesù presenta la sua idea vincente avvalendosi di 10 slide (7-10)
- Scusa Signore, ma sulla slide c’è scritto “celibi”
- Ohibò, davvero! “Celibi” c’è scritto, mannaggia scusate… sarà stato il correttore automatico! Ricordiamoci di modificarlo eh, Lazzaro, sennò succede un casino. Celibi… ah, ma t’immagini? Pazzesco!1!!11!!1!
- Quindi dicevamo preti, sì ma con loro e basta si va poco lontano, ci serviranno frati, suore, tutta una serie di prelati e compagnia cantando, ma non ci dimentichiamo di catechisti, diaconi, sacrestani, e poi non potremo fare a meno – e sapete quanto mi costa dirlo! – di ex diccì, ciellini, meeting di Rimini, e nemmeno dei Papa boys. Sarà quindi con l’impegno e con il lavoro duro che riusciremo a trasmettere le nostre idee e a coltivarle affinché possano sbocciare in ogni angolo di mondo creato. Impegno e lavoro duro, d’altra parte non è che possiamo fare i miracoli. Un altro accorgimento fondamentale affinché il giochino funzioni sarà preservare i nostri ragazzi, preti et similia, dal troppo lavorare: dobbiamo dar loro potere così che possano ordinare agli altri le cose da fare e al tempo stesso evitare di far durare troppa fatica a loro. Quindi, per tutte le mansioni in qualche modo impegnative e faticose, si potranno rivolgere ai laici comandando “Fai qui!”, “Fai là”, “Fai sotto” e “Fai sopra”. Questo sistema di cose lo chiameremo il “Fai club” e come tutti i club che si rispettino avrà le sue dannate regole. Prima regola del Fai Club: non parlate mai del Fai Club. Seconda regola del Fai Club: non dovete parlare mai del Fai Club.
- Come domenica mattina? Ma questa cosa ci rovina il weekend…
- Io vado a pescare…
- Ma è l’unico giorno che si può dormire…
- C’è lo sci in televisione…
- Il mercato a Porta Portese…
Gesù riflette in fretta e poi decide.
- D’accordo, d’accordo ho capito. La domenica mattina non va bene. Sì m’era venuto il dubbio anche a me, in effetti. Nessun problema, la spostiamo. Quando la si mette? A metà settimana? Va bene a tutti? Allora si fa mercoledì alle 5 di pomeriggio vai. Lazzaro, allora anche questa è da modificare, ricordiamocelo eh…
- Allora, nello specifico, questa messa: Chi? Più gente possibile, è logico. Quando? Questo s’è definito, resta semmai da capire cosa fare per le feste comandate. Cosa? Ecco su questo punto c’è un altro gruppo di lavoro del quale fa parte Giacomo che sta studiando esattamente come strutturare la celebrazione. Comunque qualche anticipazione ve la posso dare io… aspettate che prendo gli appunti… Dunque intanto si va in chiesa, poi segno della croce, un paio di preghiere, litanie a gogò, letture di vecchi brani incomprensibili di profeti intervallati da episodi anche della vostra vita, i vostri atti insomma. Un bel brano dalle mie biografie ufficiali, a cui seguirà un commento da parte dell’officiante perché un po’ di libertà bisogna pur dargliela. E poi ancora “Credo in un solo Dio”, “Ascoltaci o Signore” e via discorrendo passando per “Scambiamoci un segno di pace” per arrivare alla “Messa è finita andate in pace!”, e comunque trovate i dettagli nelle slide di backup allegate. Ah, e ricordiamoci di passare a chiedere un’offerta ad ogni messa, non perdiamo di vista il cash flow, gli investitori ci guardano.
- Ma con quale scusa, Signore?
- Che ne so, non è importante, qualcosa c’inventeremo: il tetto da rifare, i missionari, l’intonaco della sacrestia, le divise nuove dei chierichetti, il campino dell’oratorio, la lebbra o la malaria.
- Sì però questa messa… sai che palle!
- Oh, oh chi è stato oh, ragazzi… - fa Giovanni.
Ma Gesù: - No, no ha ragione invece. Allora sai che si fa? Così in effetti può apparire noiosa. Ci si mette un po’ di musica, vedrai con quella si acchiappa un bel po’ di pecorelle. Organi in tutte le chiese, allora, cori e canti, quattro o cinque per messa, in più quando s’arriva e quando si va via… E poi, Lazzaro, aggiungi anche questo che non c'è scritto: la messa non può durare più di mezz’ora!
- Sì, con le canzoni in effetti… si può mettere anche il televoto?
- Boh, quello vediamo dai… comunque con questa si è finito, avete visto siamo in perfetto orario. Mi faccio vivo in settimana, per quella cena di lavoro. E studiate, mi raccomando che v'interrogo.
L’assemblea si scioglie, la carne al fuoco è tanta. Gli apostoli commentano sottovoce intanto che s’allontanano.
E poi, nel silenzio della sala riunioni ormai deserta, si sente solo l’imprecazione di Lazzaro:
- Orcazzozza non ho salvato!