Recensione
- Satanath Records
- Anno: 2015
Dalla fertile Slovenia, che pur essendo una nazione di soli tre milioni di abitanti riesce sempre ad esprimere ottimi gruppi metal, ecco i Dalkhu alla seconda opera, dopo Imperator del 2010.
I Dalkhu fanno un death metal con forti dosi di black, soprattutto nella ritmica delle canzoni, che sono ben strutturate e mai solo bieca potenza, ma hanno una struttura ben definita. La melodia c’è e si sente, anche grazie ad una produzione molto accurata e soprattutto funzionale allo scopo. In questi ultimi tempi vi sono molti gruppi che fanno death tinto di nero, ma pochi escono dalla media, mentre i Dalkhu si distaccano nettamente, anche perché in un genere non molto originale riescono ad avere un timbro personale e ben preciso. Infatti qui si realizza ciò che si proclamava nel titolo, ovvero una discesa nel nulla, attraverso gli scalini della sofferenza e della presa di coscienza della tragica condizione umana. Un disco che non può lasciare indifferenti, davvero ricco di molti spunti positivi e con una grande forza.
TRACKLIST
1. Pitch Black Cave
2. The Fireborn
3. In The Woods
4. Distant Cry
5. Accepting The Burried Signs
6. Soulkeepers
7. E.N.N.F.
LINE-UP
J.G. – guitar, bass, music.
P.Ž. – vocals
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