Mia figlia ha cinque anni, ora è all’asilo dove gioca e si diverte. Considera la morte un sonno profondo.
Bibi, aveva cinque anni quando hanno sterminato la sua famiglia sotto ai suoi occhi.
Silenzio.
Il libro Dall’inferno si ritorna. La storia vera di Bibi, a cinque anni in fuga dal Ruanda, di Christiana Ruggeri, Giunti editore, è un urlo straziante di dolore. Come mamma, come donna, ho pianto lacrime amare di impotenza, una lettura forte, impietosa, probabilmente ancora più toccante perché il punto di vista è quello di una bambina di 5 anni, vittima della follia degli adulti.
Bibi viveva serena con la madre e suo fratello, i cuginetti e la zia, un giorno però il Ruanda è impazzito, la gente si è ammalata di follia, odio e rancore hanno spazzato via un popolo, i tutsi, le donne sono state violentate, i bambini uccisi a colpi di machete, spazzati via come scarafaggi. Un omicidio ogni dieci secondi. Un milione di persone gettate nelle fosse comuni, prive di nome e di dignità.
Bibi sopravvive, per sbaglio, l’addome perforato, il braccio destro dilaniato, lesioni alla testa e all’orecchio. Eppure Bibi è viva. Viva ma in serio pericolo, perché tutsi.
L’autrice incontra Bibi oramai giovane donna, laureanda in medicina a Roma, e senza cercare abbellimenti o scuse si ritrova testimone di un racconto incredibile, perché i ricordi di allora sono presenti come macigni ancora oggi; Bibi non può dimenticare sua zia mentre veniva violentata a turno, o suo cugino ucciso senza pietà. Ma Bibi non può nemmeno dimenticare le tante mamme e papà della Ruanda che hanno accolto e protetto questa piccola bambina, coraggiosa e capace di sfidare il destino.
Mamme incapaci di abbandonarla, giovani uomini in ascolto, buoni, consapevoli del profondo dolore che accompagnerà per sempre Bibi, dolore di venire nuovamente abbandonata, dimenticata tra le macerie.
Se qualcuno mi chiedesse cosa è per me l’amore, oggi, risponderei ancora: Mamma Consolée. Lei per me era l’amore
Della sua fine ho solo un piccolo flash e tanti rumori: è stata uccisa da una sventagliata di mitra, ha coperto col suo corpo mio fratello Jerome. Gli altri proiettili sarebbero stati per me e per lui. Ma della loro fine ricordo solo la raffica sincopata dei proiettili. Poi il buio. Il vuoto. Il silenzio.
Ero troppo piccola quando la guerra ha sconvolto il Ruanda, troppo piccola per capire cosa stava accadendo, e ringrazio Christiana Ruggeri perché con questo libro mi ha risvegliato la memoria; certo, un risveglio doloroso, scosso dal pianto, ma dimenticare è impossibile e imperdonabile.
Bibi lotta contro la morte, le paure, corre verso il confine, corre Bibi, perché sa che se si ferma è perduta. Nonostante l’odio e la miseria Bibi non è mai completamente sola, perché anche all’inferno è possibile trovare angeli.
Poche volte nella vita ho provato una sensazione tale di vuoto assoluto. Dopo l’incontro con gli altri pazienti spaventati, mi sentivo solo rifiutata. Ero qualcosa da scansare, un mucchietto di immondizia abbandonata in ospedale. Una bambina senza nome, identità e famiglia: vera o fittizia che fosse. Mi sembrava che perfino quel mondo impazzito mi considerasse un’estranea.
Dopo questa lettura ignorare, non sapere, è impossibile. Un libro da leggere, anche se verrete travolti da mille emozioni, e una profonda vergogna.
Dall’inferno si ritorna. La storia vera di Bibi, a cinque anni in fuga dal Ruanda - Christiana Ruggeri – Giunti – Euro 14,90