" [...] ci sono cose che non si fanno per coraggio. Si fanno per potere continuare a guardare serenamente negli occhi i propri figli e i figli dei propri figli. C'è troppa gente onesta, tanta gente qualunque, che ha fiducia in me. Non posso deluderla. "
Sono passati 28 anni da quella notte in cui nell'attentato di via Carini persero la vita Carlo Alberto Dalla Chiesa, la giovane moglie Emanuela Setti Carrara e l'agente di scorta Domenico Russo;
Vorrei ricordare questo stupendo personaggio mettendo in mostra il suo incredibile curriculum... Pur non essendo amante degli elenchi, che ritengo impersonali e noiosi, mi trovo costretto a dover ripiegare sul suo utilizzo per poter enumerare i cospicui successi di quello che è stato, e lo è tutt'ora, considerato fra i più grandi e valorosi comandanti della storia italiana.
1920, 20 Settembre: Dalla Chiesa nasce a Saluzzo, in provincia di Cuneo; è un figlio d'arte, il padre, Carabiniere, avrebbe raggiunto il massimo grado possibile nell'arma.
1942: entra nell'Arma dei Carabinieri dopo qualche anno passato nell'esercito. Completa gli studi di Giurisprudenza e viene spedito a comandare la caserma di S. Benedetto del Tronto;
1943: dopo l'armistizio rifiuta di combattere i partigiani, finisce nella lista nera delle SS ed è costretto a scappare per non essere arrestato dalle truppe naziste; entra nella Resistenza, operando in clandestinità nelle Marche, per organizzare i gruppi che fronteggiano i tedeschi;
Dopo la guerra passa qualche tempo a Bari dove consegue una seconda laurea in scienze politiche (seguendo il corso di Aldo Moro) e conosce Dora Fabbro che in breve tempo diventerà sua moglie e darà alla luce i figli Rita e Nando;
1949: dopo essersi distinto a Casoria nella lotta al banditismo viene trasferito in Sicilia, a comando del gruppo Squadriglie di Corleone. Fra i vari successi il ritrovamento del corpo del sindacalista Placido Rizzotto, arrivando ad indagare ed a far incriminare l'allora emergente boss della mafia corleonese Luciano Liggio;
1966: dopo delle parentesi a Firenze, Como, Milano e Roma ritorna in Sicilia col grado di Colonnello al comando della Legione Carabinieri di Palermo. Si distingue per il suo lavoro in prima linea durante i soccorsi dopo il terremoto in Belice, ma soprattutto per le sue intuizioni che lo aiutano nelle delicate indagini che lo vedono coinvolto nella lotta contro la mafia. Suo il "dossier dei 114", nel quale per la prima volta compaiono i nomi di importanti boss fino ad allora sconosciuti (fra i quali Tommaso Buscetta e Michele Greco) e che permise di effettuare decine di arresti. Sua anche la proposta di non "confinare" i mafiosi nelle periferie delle città del nord, ma di mandarli in carceri più isolati come quelli di Linosa, dell'Asinara o di Lampedusa;
1974: viene promosso a Comandante della regione militare del nord-ovest, ritrovandosi a dover combattere contro un nuovo, terribile nemico: il terrorismo. Crea il Nucleo Speciale Antiterrorismo ed instaura una feroce lotta alla Brigate Rosse conseguendo negli anni numerose vittorie, nonostante le polemiche sui metodi non troppo ortodossi spesso adottati; In seguito al caso Moro gli vengono conferiti poteri straordinari (anche in questo caso molto discussi), fino al ritorno nel 1979 a Milano a capo della divisione Pastrengo. Negli anni della lotta al terrorismo sono stati numerosi gli arresti eccellenti che hanno permesso a Dalla Chiesa ed alla sua squadra di raggiungere l'obbiettivo prefissato, quello cioè di sconfiggere il terrorismo. Come ho già scritto però non sono mancate le polemiche, alle quali si aggiunge il "caso" riguardante il ritrovamento del memoriale di Aldo Moro (caso del quale scriverò in futuro);
1978: muore d'infarto la prima moglie di Carlo Alberto, che reagisce male e subisce un periodo di grosso sconforto;
1982: viene promosso Vice comandante generale dell'Arma, massima carica al quale un Carabiniere può ambire. Nello stesso anno viene "rispedito" a Palermo con la promessa, mai mantenuta, del conferimento di poteri straordinari per sconfiggere la mafia. Sono i famosi 100 giorni, nei quali Dalla Chiesa ottiene i primi successi (10 arresti ed il sequestro di una raffineria di eroina), si sposa in seconde nozze con la giovane Emanuela Setti Carrara, lancia messaggi di guerra alla DC siciliana e si rende conto, dichiarandolo pubblicamente, di essere stato abbandonato.
La sua avventura, come detto, finisce il 3 Settembre 1982, in via Carini a Palermo; crivellate di colpi la sua auto, sulla quale viaggiava con la moglie, e quella dell'agente di scorta Domenico Russo;
Onorificenze:
Medaglia d'oro al valor civile
"Già strenuo combattente, quale altissimo Ufficiale dell'Arma dei Carabinieri, della criminalità organizzata, assumeva anche l'incarico, come Prefetto della Repubblica, di respingere la sfida lanciata allo Stato Democratico dalle organizzazioni mafiose, costituenti una gravissima minaccia per il Paese. Barbaramente trucidato in un vile e proditorio agguato, tesogli con efferata ferocia, sublimava con il proprio sacrificio una vita dedicata, con eccelso senso del dovere, al servizio delle Istituzioni, vittima dell'odio implacabile e della violenza di quanti voleva combattere. "
- Palermo, 3 settembre 1982
Medaglia d'argento al Valor Militare
"Durante nove mesi di lotta contro il banditismo in Sicilia cui partecipava volontario, dirigeva complesse indagini e capeggiava rischiosi servizi, riuscendo dopo lunga, intensa ed estenuante azione a scompaginare ed a debellare numerosi agguerriti nuclei di malfattori responsabili di gravissimi delitti. Successivamente, scovati i rifugi dei più pericolosi, col concorso di pochi dipendenti, riusciva con azione rischiosa e decisa a catturarne alcuni e ad ucciderne altri in violento conflitto a fuoco nel corso del quale offriva costante esempio di coraggio. "
- Sicilia Occidentale, settembre 1949 - giugno 1950
Medaglia di bronzo al Valor Civile
"Comandante di Legione territoriale accorreva, in occasione di un disastroso movimento sismico, nei centri maggiormente colpiti, prodigandosi per avviare, dirigere e coordinare le complesse e rischiose operazioni di soccorso alle popolazioni. Malgrado ulteriori scosse telluriche, persisteva nella propria infaticabile opera, offrendo nobile esempio di elevate virtù civiche e di attaccamento al dovere. "
- Sicilia Occidentale, gennaio 1968
Grande ufficiale Ordine al merito della Repubblica Italiana
- 2 giugno 1980
Grande Ufficiale dell'Ordine Militare d'Italia
"Generale di Corpo d'Armata "
- 17 maggio 1983
Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia
Croce al merito di guerra (2 volte)
Medaglia di benemerenza per i Volontari della Guerra 1940-43
Distintivo di Volontario della Libertà
Medaglia commemorativa della guerra 1940 - 43
Medaglia commemorativa della guerra 1943 - 45
Medaglia Mauriziana al merito di 10 lustri di carriera militare
Medaglia al merito di lungo comando nell'esercito (20 anni)
Croce d'oro per anzianità di servizio (40 anni)
Cavaliere del Sovrano Militare Ordine di Malta
Cavaliere dell'Ordine al Merito Melitense (classe militare)
Cavaliere dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme
Distintivo di Osservatore d'Aeroplano
Avanzamento per merito di guerra